Agrigento, era stato condannato a Pozzallo lo scafista che lasciò morire 7 migranti di freddo
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La squadra mobile della Questura di Agrigento ha eseguito il fermo, disposto dai pubblici ministeri Gloria Andreoli e Paola Vetro e dal procuratore Luigi Patronaggio, di un trentanovenne egiziano, gravemente indiziato di essere lo scafista che ha guidato, lo scorso 25 gennaio, l’imbarcazione con 287 cittadini extracomunitari nelle acque di Lampedusa, provocando la morte per ipotermia di 7 giovani bengalesi. L’indagato dovrà rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di omicidio colposo plurimo. «L'egiziano - rivela il procuratore Patronaggio - era già stato indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il carico umano da lui condotto era composto da cittadini di varie etnie con prevalenza di cittadini bengalesi». Il mezzo, secondo le prime ricostruzioni, era partito dalle coste libiche ed era stato affidato a «professionisti» egiziani. "Non è la prima volta - aggiunge Patronaggio - che i trafficanti di essere umani libici affidano i migranti a cittadini tunisini o egiziani per affrontare la traversata del Canale di Sicilia, ultimo segmento del lungo itinerario della tratta che si diparte dall’Africa subsahariana, dal Centro Africa, dal Corno d’Africa e dall’Oriente Indiano». Gli investigatori sottolineano, inoltre, che l’uomo era destinatario di una condanna definitiva, per il medesimo reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, commesso nel settembre del 2011 a Pozzallo. Contestualmente la stessa Squadra Mobile ha eseguito altri due ordini di carcerazione nei confronti di due cittadini tunisini, giunti irregolarmente nel territorio dello Stato, il primo condannato per i reati di violenza sessuale, atti persecutori, minacce ed il secondo per reati di falso contro la fede pubblica. Dopo le formalità di rito, i soggetti sono stati condotti in carcere ad Agrigento. 11 fermato sarà posto a disposizione dell'A.G. per le dovute convalide e per 1'accetiamento delle eventuali responsabilità penali; i condannati per 1'espiazione della pena definitiva.Gli investiagyori sottolineano