L’appuntamento è per domani, martedì 20 dicembre, alle 9. È in programma il sopralluogo tecnico al ponte Tredici Luci, che attraversa il fiume Sosio e che in questi giorni ha subito ulteriori cedimenti. Nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, infatti, sono crollate due arcate. Ad assumere l’iniziativa di sollecitare il sopralluogo è stato il Comune di Chiusa Sclafani che, assieme a quello di Burgio, è particolarmente interessato, perché il ponte si trova sui loro territori. Sono attesi i rappresentanti dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici, del Genio civile di Palermo e Agrigento, delle Soprintendenze ai Beni culturali delle due province. La conferma è arrivata stamattina con una nota della Regione. A disporre l'ispezione, incaricando il dipartimento regionale tecnico, nell'immediatezza dell'accaduto, è stato l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò. Un sopralluogo nella zona oggetto del crollo che servirà a «valutare i danni - ha subito spiegato l'esponente del governo Schifani - e stimare le modalità di intervento per il ripristino della viabilità nel più breve tempo possibile».
«Bisogna assumere un’iniziativa immediata – conferma il sindaco di Burgio, Franco Matinella – perché i continui cedimenti indicano che la situazione è destinata a peggiorare e quel ponte è di grande importanza per un vasto territorio». Il Comune di Chiusa Sclafani nella convocazione del sopralluogo sottolinea che «si è accertato che la rimanente parte del ponte risulta in condizioni statiche precarie e non si può escludere che altri parti dello stesso possono essere interessati da ulteriori crolli. Fortunatamente il crollo è avvenuto all’interno dell’alveo del fiume e nessun danno ha causato a persone o cose».
La richiesta è di «determinare se ci sono le condizioni per mettere in sicurezza la restante parte del ponte non crollato e definire le modalità di pulizia dell’alveo del fiume, oggi ostruito dal materiale proveniente dal crollo». «Il problema – dice l’imprenditore agricolo Filippo Trafficanti – è che tutti proprietari terrieri della zona che attraversavano il ponte, in particolare in questo periodo, con il carico di arance, adesso hanno notevoli disagi». «Auspico una ricognizione completa dei cavalcavia e dei ponti della provincia – scrive in una nota il parlamentare nazionale agrigentino Calogero Pisano - ed una verifica dello stato di salute di tutte le arterie stradali che, purtroppo, spesso, sono disastrate per mancanza della necessaria manutenzione. Inoltre, mi farò promotore con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di una richiesta di intervento tempestivo, coordinato con tutte le altre istituzioni competenti, per la salvaguardia ed il ripristino di questa imponente architettura inaugurata nel 1903, come parte integrante della prima linea ferroviaria a scartamento ridotto della Sicilia che è oggi patrimonio nazionale, segno tangibile di uno dei processi storici di forte ammodernamento dell’isola».
L’importanza storica e architettonica del ponte viene sottolineata da Antonino Sala, storico di Burgio. «Il Ponte delle “Tredici luci”, così chiamato per il numero degli archi, fa parte della ex linea ferroviaria Palermo Sant’Erasmo-Corleone-San Carlo a scartamento ridotto – dice Sala - che collegava il capoluogo con il suo entroterra. Questa fu la prima linea a scartamento ridotto della Sicilia, la tratta fu inaugurata il 21 maggio 1903. Il treno partiva dal litorale di Palermo, dalla foce del fiume Oreto dove era collocata la stazione di Sant’Erasmo, e giungeva a San Carlo il primo capolinea provvisorio, poi spostato a Burgio da dove proseguiva per il Bivio Sciacca. La linea la si deve al Consiglio provinciale di Palermo che il 15 settembre del 1879 ne deliberò la realizzazione su progetto dell’ingegnere Achille Albanese. I lavori – conclude Sala - ebbero inizio dopo che, nel giugno del 1883, venne sub concessa all’ingegnere ed imprenditore inglese Robert Trewhella, specializzato in costruzioni ferroviarie».
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