Due eccezionali fornaci, una rettangolare e una circolare, databili tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C., e una grande casa privata, con pitture e mosaici colorati, costruita tra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C. Sono i contesti su cui si sono concentrate le due nuove campagne di scavo ad Agrigento guidate dall’Università di Bologna e realizzate grazie da una stretta collaborazione, avviata sin dal 2016, con il Parco Archeologico e Paesaggistico "Valle dei Templi".
Lo scavo delle due fornaci, utilizzate per la produzione di ceramica, è partito nel 2019 ed è parte di un più ampio progetto sul tema delle attività produttive nell’antica Agrigento, sul quale sia l’Alma Mater che il Parco Archeologico sono impegnati da anni.
La nuova campagna di ricerca, diretta da Vincenzo Baldoni, professore al Dipartimento di Storia, Culture, Civiltà, ha esteso lo scavo fino a portare alla luce interamente i limiti delle due fornaci, che si trovano nell’area artigianale della città. Una è di forma rettangolare ed è in parte scavata e in parte costruita su un pendio a sud delle antiche mura. L’altra, di forma circolare, si trova a poca distanza e ha un diverso orientamento.
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