Agrigento

Domenica 05 Maggio 2024

Alle Fam di Agrigento la pittura aniconica di Antonio Freiles

Antonio Freiles, lgt
FLEIRES, Charta (1976) carta fatta a mano
FLEIRES, Charta (anni 70), carta fatta a mano. LGT
FLEIRES, Situazione 454, olio su tela (1977), lgt
FREILES, Charta (1987), carta fatta a mano, lgt
FREILES, Eminentia (1992), carta fatta a mano, lgt
FREILES, Situazione396 (1976)

Organizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento per il calendario 2016 delle Fabbriche Chiaramontane, la mostra – a cura di Franco Fanelli e Willy Montini – propone una nutrita panoramica delle creazioni più significative di Antonio Freiles (Messina, 1943): dai grandi oli su tela apparentemente monocromatici degli anni Settanta, dalle tonalità brillanti e profonde del rosso, del giallo e dell’arancio; alle Chartae realizzate a mano in polpa di cellulosa amalgamata a coloranti industriali; fino agli Eminentia, che trasformano l’integrità percettiva dell’opera murale nella rivelazione sequenziale del libro; infine il ritorno alla tela, dove alla pittura ad olio si aggiunge la grafite che disegna strutture, geometrie, architetture definite ed al contempo lontane. “La ripetizione differente – spiega Franco Fanelli - è uno dei principali stilemi della pittura aniconica: individuato un segno, un grafema, una cifra, esso riappare, tela dopo tela, carta dopo carta, in molteplici varianti, in infinite combinazioni, simili ma mai uguali, secondo la percezione e la coscienza dell’artista. Così è l’arte di Antonio Freiles, in un continuo e serrato dialogo tra la fisicità dei materiali e delle tecniche, e l’immaterialità dell’elaborazione concettuale di ritmi e forme”. Willy Montini, nella sua introduzione al catalogo traccia un puntuale e appassionato ritratto dell’artista. “’Lavoro semplicemente per poter respirare E’ un desiderio, come il desiderio di amare’. Me lo ha confessato anni fa Freiles al telefono – ricorda Montini - e quando l’ho conosciuto, ho capito che questa frase gli appartiene davvero, e lo rappresenta. Dipingere, fare pittura, come qualcosa di ineluttabile ed ineludibile. E questo suo costante “continuum” nel passaggio fra tele e carte lo aveva già annotato a metà degli anni '80 Enrico Crispolti. Un “unicum” quello di Freiles – continua Montini – che nei decenni si distingue, si frammenta, si declina in forme a modi differenti ma resta sempre solido, definito e personale". Alla mostra – realizzata dagli Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento in collaborazione con ArtCOM - è dedicato un catalogo (Allemandi Editore) con il saggio critico di Fanelli e Montini. Le FAM sono aperte al pubblico secondo i seguenti orari: dal martedì alla domenica dalle 17 alle 21.30. Chiuse tutti i lunedì.

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