Un dispositivo che utilizza, oltre a mezzi aeronavali anche apparati tecnologici come il sistema Pelagus, un sofisticato strumento di monitoraggio del traffico marittimo in uso alle Capitanerie di porto - Guardia Costiera, che permette di raccogliere ed elaborare i dati originati dalle unità da pesca, da diporto e mercantili.
E' anche su questo che si è basata la guardia costiera che nella notte tra mercoledì e giovedì ha intercettato a 3 miglia a sud dell’isola di Lampione, un motopesca - di circa 20 metri di lunghezza, battente bandiera egiziana - intento in attività di pesca all’interno delle acque territoriali italiane.
Un’attività vietata ai pescherecci stranieri nelle acque sottoposte alla sovranità dello Stato italiano. Sul posto è intervenuta una motovedetta della guardia costiera di Lampedusa che, accertata l’attività di pesca a strascico illegale svolta dal peschereccio, ha proceduto al sequestro di 2 tonnellate di prodotto ittico illecitamente catturato, nonché al sequestro degli attrezzi da pesca utilizzati. Giunti in porto, sono stati identificati i 18 membri dell’equipaggio ed è stato denunciato il Comandante del peschereccio.
L'attività di controllo sulla filiera della pesca è svolta dalla guardia costiera, grazie ad un complesso dispositivo operativo coordinato a livello nazionale dal centro nazionale di controllo pesca del comando generale e articolato a livello territoriale sui centri di controllo area pesca delle 15 Direzioni Marittime regionali.
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