Un barcone alla deriva, con a bordo 161 migranti, è stato soccorso la notte scorsa al largo di Lampedusa dalla guardia costiera. Il gruppo era composto da uomini originari di Siria, Pakistan, Etiopia, Bangladesh ed Egitto. Secondo quanto hanno riferito dai migranti, il peschereccio è partito da Zwara, in Libia, alle 2 di venerdì scorso e hanno pagato, per la traversata, dai 500 mila ai 700 taka i bengalesi e 3000 dollari gli etiopi. Tutti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove al momento ci sono 254 ospiti. È l’ennesimo sbarco nell’isola, a poche ore dal naufragio di altri migranti ieri, 18 dicembre, dove una bimba, di nome Rokia, di meno di tre anni anni (e non di 5 come si era appreso ieri) è morta dopo essere stata trasportata già in gravi condizioni al poliambulatorio, proprio nella Giornata internazionale dei migranti. Era lì dopo essere stata soccorsa durante un naufragio al largo dell’isola insieme alla madre. Il gruppo era composto da 43 migranti, tutti originari di Costa d’Avorio, Guinea e Camerun. Tra loro anche 9 donne e 3 minori. Erano partiti da Sfax la sera precedente. Di 2.500 dinari (circa 750 euro) a testa il biglietto per effettuare la traversata con la barca in ferro, che è affondata in tarda mattinata. Non vi sarebbero dispersi, secondo quanto al momento viene ricostruito. La piccola era originaria della Costa d’Avorio. I medici del poliambulatorio hanno tentato ripetutamente di rianimarla, ma non c'è stato nulla da fare. Sono riusciti invece a salvare un bambino di due anni. La procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, per le ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. Le indagini sono state delegate alla squadra mobile. Domani - 20 dicembre - arriverà il responsabile del presidio territoriale di emergenza di Lampedusa che effettuerà l’ispezione cadaverica. I poliziotti, coordinati dal procuratore reggente Salvatore Vella, hanno già iniziato ad ascoltare tutti i migranti che erano su quel barcone: si proverà a ricostruire cosa sia successo e perché il natante si sia ribaltato, oltre ad identificare gli eventuali scafisti. Ieri, 18 dicembre, uno sbarco in pieno giorno, di circa 20 migranti, è avvenuto anche in provincia di Ragusa, al moletto di Sampieri, frazione rivierasca di Scicli. Sbarchi continui che arrivano proprio mentre si lavora alle nuove norme. Una serie di protocolli da rispettare a bordo delle navi per garantire un salvataggio per volta, sbarchi rapidi e diretta collocazione dei migranti attraverso la loro richiesta di asilo affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsi carico dell’accoglimento della domanda: tutte regole comportamentali che se non rispettate porteranno una prima volta a multe, poi a fermi amministrativi e infine ad eventuali sequestri delle imbarcazioni da parte dei prefetti. Il decreto sul codice di condotta delle ong prende forma ed è pronto ad essere presentato nelle prossime settimane, con il governo che punta all’obiettivo già dichiarato da tempo di evitare speculazioni nelle attività di soccorso sistematico da parte delle organizzazioni non governative, coniugando il rispetto delle convenzioni internazionali e la legge del mare. Il provvedimento in arrivo dal parte dell’esecutivo punta anche a risolvere la questione dei collocamenti, da gestire almeno nella prima fase dell’accoglienza, dopo gli sbarchi. Ma che saranno veicolati già a bordo della nave: secondo un’altra regola del codice, i soccorritori dovranno chiedere immediatamente ai soggetti a bordo, che sono stati messi in salvo, la manifestazione di interesse sull'eventuale domanda di protezione internazionale, affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsi carico dell’accoglimento del migrante dopo lo sbarco. «Spero che entro fine anno il decreto sul codice per le ong possa essere pronto», spiega il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, per il quale «bisogna definitivamente distinguere tra le missioni di salvataggio e le attività di ricerca sistematica. Il codice di condotta - aggiunge - è stato stilato mutuando il codice Minniti del 2017, ripristinando quindi le sanzioni: anche per questo mi auguro che ci sia un largo consenso del Parlamento». Da ieri il leader della Lega, Matteo Salvini, è a Lampedusa. Per aiutare l'isola a gestire gli sbarchi nel decreto aiuti quater è previsto uno stanziamento di 850 mila euro. «Che tragedia. Abbiamo il dovere di fermare il traffico di esseri umani gestito da criminali, che porta solo morte e disperazione. Più partenze significa più vittime, l’immigrazione va gestita e controllata. Una preghiera per questa bimba volata in cielo», ha scritto ieri il vicepremier su Twitter, commentando la notizia del naufragio al largo di Lampedusa in cui è morta la bambina. Salvini è arrivato ieri pomeriggio a Lampedusa insieme alla compagna Francesca Verdini. Ad accoglierlo all’aeroporto, il sindaco Filippo Mannino e il suo vice Attilio Lucia. Salvini e la sua campagna alloggiano a Villa Due Palme, di proprietà di Silvio Berlusconi, a Cala Francese. Oggi, alle 11,15, il ministro sarà nell’Area marina protetta Isole Pelagie dove verrà accolto dal prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, dal sindaco delle Pelagie, dal comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, ammiraglio ispettore capo Nicola Carlone e dal vicario del questore Francesco Marino. Quindi, poco prima di mezzogiorno, si sposterà al molo Madonnina dove saluterà gli equipaggi dei mezzi navali di guardia costiera, guardia di finanza ed enti istituzionali impegnati nelle operazioni di soccorso. A seguire, si sposterà all’ufficio circondariale marittimo. Non è prevista alcuna visita all’hotspot di contrada Imbriacola, dove, da giorni, vanno avanti i trasferimenti degli ospiti e dove attualmente ci sono un centinaio di migranti. Il ministro ripartirà nel pomeriggio.