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Dall'antico impianto di sollevamento di Acquanova nasce un ristorante gourmet a Canicattì

Da impianto di sollevamento dell'acqua per la popolazione di Canicattì a ristorante gourmet. E’ il risultato della scommessa di recupero di una pietra miliare dell’archeologia industriale di Canicattì che affonda le radici nello scorso millennio. L’impianto di sollevamento della contrada Aquanova a Canicattì, appartenuto al Comune e dismesso dall’ente alcuni anni fa nel quadro delle valorizzazioni e dismissioni del patrimonio immobiliare, è tornato ad animarsi seppure con un uso diverso.

L’intuizione dello chef Pietro La Torre, di origini pugliesi ma trapiantato e vissuto a Canicattì, è stata quella di recuperare un rudere industriale per farne un locale d’eccellenza attraverso un recupero storico conservativo. Aquanova Hosteria, appunto. Nella vasca d’accumulo dell’acqua dell’impianto di sollevamento l’architetto La Cagnina con la consulenza dell’archeologo Interdonato ha ricavato un’ampia e termo condizionata cantina da 1.500 e passa etichette da tutta Italia e dal mondo. Al piano superiore, conservata la storica ruota che alimentata da un motore alimentava le condotte idriche di Canicattì, invece sono stati ricavati la sala di ristorazione, la cucina a vista, il resto dei servizi e in un soppalco una sala più piccola. “La nostra cucina sarà stagionale e genuina –dice lo chef Pietro La Torre- alla riscoperta degli antichi sapori e dei piatti più modesti ma indubbiamente rivisitati”. Per lo chef un ritorno alle origini quando si dedicava alla cucina gourmet con menu assaggio dall’aspetto ricercato ma con ingredienti genuini ed essenziali. Questa sera serata dedicata alle cantine vinicole e sabato l’apertura al pubblico con un lusinghiero già “tutto esaurito”.

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