Agrigento

Venerdì 03 Maggio 2024

Lampedusa, sigillata la "Porta d'Europa": le foto dello sfregio all'opera simbolo dei migranti

Sfregiata nella notte “La Porta d’Europa“ a Lampedusa
L’opera è stata “sigillata“ con sacchi neri e nastro adesivo
L’opera, che si trova all’ingresso dell’isola, è un simbolo dell’accoglienza dei migranti
Questa mattina l’opera è stata “liberata“
“Azione meschina“: l’ha definita il sindaco di Lampedusa Totò Martello
I teli neri con cui era stata ricoperta l’opera
 
La Porta d’Europa di Lampedusa

La "Porta d'Europa" di Lampedusa, l'opera simbolo dell'immigrazione e dell'accoglienza, che si trova  all'ingresso dell'isola, è stata sfregiata. Nella notte ignoti l'hanno ricoperta con alcuni sacchi neri e sigillata col nastro adesivo. «È un’azione meschina che fa male all’immagine di Lampedusa e soprattutto fa male ai lampedusani: ho immediatamente sporto denuncia alle Autorità competenti, mi auguro che i responsabili vengano individuati - ha detto il sindaco Totò Martello -. Lo Stato deve riaffermare la sua presenza sull’isola e lo deve fare anche attraverso azioni concrete di sostegno ad una comunità che continua a ‘tenere aperta’ quella porta in nome del rispetto dei diritti umani, nonostante enormi sacrifici e nonostante qualcuno abbia intenzione di chiuderla». Sul posto è intervenuta la polizia municipale, che ha "liberato"  la Porta dagli involucri che erano stati messi durante la notte ed è tornata ad essere il “simbolo di Lampedusa”. «La Porta d’Europa è uno dei simboli della nostra isola e della nostra comunità, è un’opera conosciuta a livello internazionale e vederla sfregiata in modo così volgare è una ferita che fa male e che ci preoccupa. Lampedusa - continua Martello - si è sempre sobbarcata il peso di un’accoglienza che ha urgente bisogno di regole certe e condivise, e continua a farlo nonostante l’emergenza Coronavirus che sta determinando una crisi economica e sociale che sull’isola non ha precedenti e che rischia di essere terreno fertile per chi vuole sobillare tensioni, divisioni e pericolosi atti di ribellione nei confronti delle Istituzioni. Faccio dunque appello al Governo nazionale, alla Comunità Europea ed a quanti hanno a cuore i valori della pace e dei diritti umani – conclude il sindaco - affinché a Lampedusa si intervenga al più presto con azioni di concreta solidarietà e sostengo alla comunità locale, prima che un’ondata di odio sociale travolga tutto». E su Facebook arriva la rivendicazione: «Lampedusa comincia a essere stufa di sbarchi e di un governo che favorisce l’immigrazione. Siamo in emergenza Covid in tutta Italia tranne che per Lampedusa - è l’accusa - dove proseguono gli sbarchi e le procedure sanitarie non esistono. Impacchettata a dovere e spedita alla Ue e a questo governo pro-immigrazione. Vogliamo vivere di turismo non di immigrazione».  

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