Andrea Camilleri aveva Porto Empedocle nel sangue e nel cuore. I suoi concittadini ne piangono la scomparsa, portano fiori alla statua della sua creatura, il Commissario Montalbano, mostrano il suo certificato di nascita che parla chiaro. "Non era mai andato via da Porto Empedocle. Nonostante vivesse fuori, non si è mai staccato veramente da questo paese dal quale ha tratto linfa e inspirazione ed ha reso la vita di Porto Empedocle universale. E' fortissimo il dolore che proviamo: abbiamo perso un membro della nostra famiglia. Ogni empedoclino ha perso un familiare". Lo ha detto il sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina, che ha depositato ai piedi della statua del commissario Montalbano - in via Roma - un mazzo di rose rosse. "Fino a ieri ho sentito un parente e mi era stato detto che era in condizioni stazionarie. - continua - Per quanto, con il passare del tempo, potessimo attendere un epilogo del genere, essendo lui stesso attaccato alla vita, speravamo. Andrea Camilleri c'è sempre stato per Porto Empedocle e prima ancora che diventasse famoso a livello nazionale e internazionale, in paese si parlava sempre di 'Nenè' e dei suoi successi, anche se ancora locali". "Da 'marinisi' (empedoclino, ndr) purosangue sembra quasi che Nenè, lo chiamo come lo chiamavano le persone di famiglia, abbia scelto appositamente questa data per scrivere un'altra pagina della sua vita legata a questo amatissimo paese. E' nato durante i festeggiamenti di San Calogero e sale al Cielo durante i festeggiamenti della Madonna Del Carmelo", ha aggiunto il sindaco. "Ha reso questa città universale nei suoi scritti - ha spiegato Carmina - Ci stiamo già muovendo con l'associazione Strada degli scrittori per organizzare, per il 6 settembre, giorno del suo compleanno, un evento di commemorazione. D'ora in avanti istituzionalizzeremo questa data per ricordarlo ogni anno. Il 6 settembre Camilleri troverà ad attenderlo anche la Madonna del Carmelo che stiamo festeggiando in questi giorni". Carmina, assieme alla sua amministrazione, ha intanto deciso che nel giorno dei funerali dello scrittore sarà lutto cittadino a Porto Empedocle. C'era un bar, negli ultimi anni diventato ristorante, dove Andrea Camilleri, durante le sue visite a Porto Empedocle, non mancava mai d'andare: era il suo preferito. Boccale di birra in mano e sigaretta accesa stava al tavolo davanti la porta, sulla via Roma, e firmava autografi o dediche sui libri a quanti lo avvicinavano. "Avevo 7 o 8 anni quando l'ho conosciuto - ricorda Salvatore Donato, il responsabile del ristorante Vigata che è di proprietà della famiglia Butera -. Aveva un aspetto schivo ma era tutt'altro: molto disponibile, alla mano. Non lo vedevamo di presenza, a Porto Empedocle , da anni, ma sappiamo tutti che ha sempre avuto questa città nel suo cuore. E il suo è stato un forte richiamo per il nostro paese. Ho avuto dei clienti argentini che mi dicevano d'aver fatto tappa a Porto Empedocle proprio perché appassionati di Andrea Camilleri". "Inizialmente - spiega Donato - avevo creduto che fosse una frase di circostanza e invece, parlando con loro, mi sono accorto che sapevano tutto dello scrittore e di Vigata. Purtroppo, Porto Empedocle che è Vigata è stata sottovalutata e dunque penalizzata. Se non fosse andata così, le presenze turistiche in questa città sarebbero almeno triplicate". In uno dei muri interni al ristorante c'è una foto del maestro e una sua frase, tratta dal romanzo "Il giro di boa": "Mangiare di prescia non è mangiare, semmai al massimo è nutrirsi".