RAVANUSA. La città di Ravanusa ha accolto circa 5.000 giovani giunti da tutti i Comuni della Provincia per partecipare al Giovaninfesta diocesano.
“Chi non rischia non vince!” è lo slogan della kermesse che si è svolta per tutta la giornata con diversi momenti di preghiera, riflessioni ma anche momenti ludico-ricreativi e di spettacolo. “Il ‘rischio’ in questo caso è il momento in cui, nella vita, sei obbligato a fare una scelta – hanno spiegato gli organizzatori - In alcune situazioni devi rischiare. Non potrai mai avere la certezza della riuscita fino a quando non ti sarai lanciato. Queste sfide non siamo noi a costruirle ma la vita stessa ci mette dinanzi ad esse".
Il logo dell’evento è stato realizzato da Antonio Boncori, un giovane della comunità di Ravanusa. È composto da 5 parti: il centro di tutto è rappresentato dalla figura umana che, a braccia aperte, cammina su un filo sospeso e rappresenta l’idea del rischio. Il cristiano è chiamato a rischiare consapevole che ha alle spalle il sostegno della Croce di Cristo, in filigrana, e sotto di essa due mani pronte a sorreggerlo, le mani di Dio Padre che seguono e proteggono ogni uomo per portarlo alla “vittoria”. Sullo sfondo un’esplosione di colori che rappresentano la bellezza, la poesia e l’armonia dei giovani, il tutto racchiuso in alto da una linea curva che identifica il Monte Saraceno, simbolo di Ravanusa. Il testo e l’inno della manifestazione, invece, sono stati composti da Giovanni Sciabbarrasi, pure lui di Ravanusa che collabora con la band Circobanda.
Intanto si conosce già la città che nel 2018 ospiterà il Giovaninfesta e che a Ravanusa prenderà in consegna la Croce. Sarà Santo Stefano Quisquina ad ospitare i giovani della diocesi il prossimo anno.
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