SICULIANA. “Uno, dieci, cento passi tra natura e legalità”: recita così lo slogan dell’associazione ambientalista MareVivo Sicilia e scelto per lanciare il progetto “Open Beach”, presentato questo fine settimana nel centro di educazione ambientale “Francesco Alaimo” di Siculiana Marina, costruito su un fondo confiscato alla mafia ed affidato dal Consorzio per la Legalità e lo Sviluppo all’ATS Marevivo, WWF e Legambiente.
Il progetto formerà quindici giovani per realizzare attività previste da Open Beach e all’interno dell’Oasi di Marevivo, a Eraclea Minoa, e nelle vicine Pista forestale, sulla spiaggia di Bovo Marina, nella Foce del Fiume Platani, nel CEA di Siculiana Marina e nella Riserva di Torre Salsa e in tutti i comuni contigui a queste aree.
Dopo un corso di formazione curato da esperti del settore (il bando di reclutamento è scaricabile dal sito www.marevivo.it) i giovani assistiti da un tutor e da un coordinatore scenderanno in campo per sostenere la conoscenza del territorio e la diversificazione dell’offerta educativa ambientale. L’escursionismo sostenibile, gli sport naturalistici, i seminari, i laboratori didattici, i campus estivi e i campi di volontariato saranno rivolti a tutti, anche ai diversamente abili: queste le numerose attività che saranno proposte alle scuole e ai villeggianti e queste le attività che riempiranno e animeranno dalla prossima stagione i tre beni oggetto della valorizzazione.
Open Beach è finanziato dal PAC “Giovani no-profit” del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “In un momento in cui le risorse delle amministrazioni per la gestione dei siti ad alta vocazione naturalistica diventano sempre più esigue – dice Fabio Galluzzo, presidente di MareVivo Sicilia - è indispensabile non farsi sfuggire gli aiuti che giungono dai programma statali ed europei per aiutare la preservazione del territorio e dell’ambiente e per favorire processi di sviluppo economico sostenibile che vedono coinvolti come destinatari privilegiati i nostri giovani”.
Alla giornata di presentazione del progetto erano presenti anche i sindaci di Siculiana, Montallegro, Cattolica Eraclea e Realmonte, la Dott.ssa Maria Pia Bottino dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, l’ingegnere Piazza del Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale – Ufficio Servizio di Agrigento, il Comandante della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle Massimo Di Marco, i dirigenti delle associazioni ambientaliste Marevivo, WWF e Legambiente.
Non sono mancate da parte delle associazioni ambientaliste le sollecitazioni alla politica regionale: “ridurre le già esigue risorse e togliere la gestione delle aeree protette e delle riserve naturali a chi da anni le cura e le promuove, trasformando il valore scientifico della tutela della natura in un valore sociale, mette fortemente a rischio la sopravvivenza dell’immenso patrimonio naturalistico siciliano”, tanto ha affermato il Direttore Generale di WWF Gaetano Benedetto, sostenuto dal professore Franco Andaloro che richiama al rispetto della natura come diritto di tutti e soprattutto delle generazioni future, affermando che è tempo oramai di cogliere e supportare le sfide ambientali e sociali che siamo chiamati ad affrontare al cospetto di una politica “del dire e del non fare”.
“Il rispetto della legalità ambientale come gesto quotidiano di ogni singolo e della collettività è il nostro obiettivo centrale e da oltre 30 anni Marevivo è impegnata a mettere in campo azioni originali ed innovative come “Open beach” per un futuro all’insegna dell’impegno civile”, ha dichiarato nel corso della presentazione Carmen di Penta, direttore generale di Marevivo.
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