NARO. “La politica non è il male, e ve lo dice uno che spesso si scontra, per ragioni squisitamente professionali, con casi di cattiva politica. Bisogna però riappropriarsi, e mi rivolgo soprattutto ai tanti giovani presenti, della buona politica per far funzionare la società civile”. Lo ha detto Ignazio Fonzo, procuratore aggiunto di Agrigento, venerdì mattina a Naro, in occasione del riconoscimento della cittadinanza onoraria che a lui, al magistrato Luigi Patronaggio ed al sacerdote Giorgio Simion, è stato assegnato dal sindaco Calogero Cremona.
A Fonzo ed a Patronaggio, oltre che “per il quotidiano impegno nella lotta alla criminalità organizzata”, la cittadinanza onoraria è stata assegnata in quanto le famiglie dei due magistrati erano originarie della “Fulgentissima”. A don Simion il riconoscimento è andato per l’impegno presso i guanelliani di San Calogero, a Naro, che va avanti ormai da cinquant’anni. Al convegno sulla legalità, moderato dal vice sindaco di Naro Lidia Mirabile, hanno partecipato il sindaco Calogero Cremona, il vice presidente della Regione Siciliana Mariella Lo Bello, il presidente del Consorzio agrigentino per la legalità e lo sviluppo Maria Grazia Brandara, ed i presidi delle scuole naresi.
Non ha fatto mancare la sua presenza Mario Finocchiaro, questore di Agrigento. Protagonisti sono stati anche i bambini della quarta A del plesso “Don Bosco” che, al pari di una piccola orchestra, hanno aperto i lavori intonando l’Inno di Mameli e li hanno conclusi con l’Inno alla Gioia. Luigi Patronaggio, che ha ricordato anche il suo impegno nelle indagini sull’omicidio di don Pino Puglisi, ha lanciato l’idea di costituire a Naro, con la collaborazione dell’amministrazione comunale e delle scuole, un laboratorio di legalità rivolto ai più piccoli. Proposta che è stata accolta dal sindaco Cremona. “Mi impegno personalmente – ha detto il sostituto della procura di Palermo – a collaborare all’istituzione del laboratorio ed a tenervi delle lezioni non appena sarà aperto”. Il procuratore Fonzo, approfittando della presenza del vice presidente della Regione Siciliana, ha fatto rilevare che “nella nostra Regione potrebbero essere costituiti almeno quindici nuovi itinerari turistici ed in questi bisogna far rientrare anche Naro, per farne conoscere le bellezze architettoniche”. “Viviamo – ha detto Mariella Lo Bello nel corso del suo intervento – un momento di grande difficoltà, ma ai bambini dobbiamo insegnare il diritto allo studio, al gioco. Dobbiamo spiegare che è finito il tempo in cui il diritto era trasformato in privilegio”.
“Sono stata promotrice – ha aggiunto Maria Grazia Brandara – del Consorzio agrigentino per la legalità e lo sviluppo, ma l’ho trovata una cosa naturale, visto che da sempre combatto il malaffare. Robadau, il complesso che abbiamo realizzato in fondi confiscati alle cosche, rappresenta un avamposto di legalità. Sono appena 35 i chilometri che separano Naro, dove ho fatto il sindaco, da Licata in cui sono commissario straordinario. Bene, anche in questo Comune intendo portare avanti le buone prassi”.
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