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Sciacca, curate e liberate tre tartarughe Caretta-Caretta

Tre mesi fa erano rimaste impigliate nelle reti dei pescatori. Due esemplari avevano ingoiato ami

SCIACCA. Erano rimaste impigliate nelle reti di pescatori e presentavano ferite quando, tre mesi fa, sono state recuperate. Ieri, dopo le cure necessarie presso il Centro di Recupero Fauna Selvatica di Cattolica Eraclea, tre tartarughe «Caretta-Caretta» sono state rimesse in mare dagli operatori della Ripartizione Faunistico Venatoria di Agrigento. All'iniziativa ha collaborato il Circomare di Sciacca che, con il comandante, tenente di vascello Salvatore Calandrino, ha messo a disposizione una motovedetta. Le tartarughe sono state rimesse in mare a circa un miglio al largo della costa saccense.

«Queste tartarughe sono state prese in una condizione di difficoltà - ha detto Gabriella Perrone, della Ripartizione Faunistico Venatoria - e grazie all'aiuto di alcuni pescatori sono state prelevate e portate in prima battuta presso il centro di Linosa e poi in quello di Cattolica Eraclea dove hanno ottenuto le cure necessarie. Due tartarughe avevano ingoiato un amo e hanno subìto un intervento chirurgico da parte del dottor Calogero Lentini, veterinario responsabile del centro di Cattolica. L'altra aveva i cosiddetti parassiti posizionati nel posteriore dell'animale che andavano a destabilizzarlo, non consentendogli di immergersi e dunque di alimentarsi. E, infatti, quando è stata recuperata questa tartaruga galleggiava».

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