PALERMO. Serpenti, boa constrictor, pitoni reali, lucertole, camaleonti, iguane e persino i draghi barbuti australiani. Sono diverse le specie di rettili in esposizione alla Reptiles Fashion 2013, arrivata alla sua XI edizione e che, anche quest'anno, si svolgerà sabato e domenica a Racalmuto, nei locali dell'ex macello comunale. Una mostra scambio, l'unica in Sicilia, in cui gli appassionati di rettili potranno esporre, scambiarsi e acquistare gli esemplari più diversi. A fare da protagonisti saranno soprattutto animali esotici nati in cattività e non velenosi. Per la protezione e la sicurezza di alcune razze è inoltre obbligatorio il documento Cites, una sorta di carta d'identità recante le caratteristiche e i dati, così come previsto dalla Convenzione di Washington.
«Obiettivo della mostra, oltre allo scambio-acquisto di esemplari fra appassionati e allevatori, è anche quello di sensibilizzare la gente comune che spesso è impaurita o crede che i rettili siano pericolosi», spiega Andrea Sardo, uno degli organizzatori dell'evento. Un banchetto è infatti allestito con guide e opuscoli informativi, alla presenza di un veterinario esperto per ricevere consigli e indicazioni. Oltre agli animali, ci sarà spazio anche per le piante: bonsai, orchidee, piante ornamentali e persino quelle carnivore potranno essere esposte o vendute. Non si troveranno invece rettili siciliani, «perché - chiarisce Alberto Zucchetto - le specie isolane sono tutte protette e non è possibile esporle né tanto meno venderle. Il nostro regolamento è chiaro: saranno allontanati espositori che possiedono animali vietati. Ad esempio, non si potranno mostrare serpenti velenosi, ragni o scorpioni». La Reptiles Fashion è diventata in undici anni un punto di riferimento per gli appassionati di rettili e anfibi: 3 mila circa le visite registrate nella scorsa edizione. «A partecipare sono soprattutto allevatori provenienti da tutta la Sicilia, ma anche da altre regioni meridionali, come la Calabria o la Puglia, essendo anche una delle poche fiere organizzate al Sud», conclude Andrea Sardo.
A. S.
Caricamento commenti
Commenta la notizia