Nuovo, esaltante, successo per la pluridecorata campionessa italiana, nel lancio del giavellotto, Giusi Parolino. Al campo di atletica leggera del Cus Catania si è svolta una competizione di interesse nazionale che ha visto impegnati atleti delle categorie ragazzi, cadetti, allievi, junior e assoluti.
L’evento sportivo è stato organizzato dall’Asd scuola di atletica leggera di Catania in collaborazione con il Cus Catania.
Numerosi gli iscritti nei lanci e sopratutto nei 5000 metri, tanto che la presenza di molti atleti nella pedana del lancio del disco ha richiesto la suddivisione della gara in due gruppi, causando un notevole ritardo nella gara del lancio del giavellotto e sottoponendo i tanti giavellottisti ad una pesante attesa sotto un sole cocente.
L’atleta agrigentina, tesserata per la società Sal Catania, Giusi Parolino, che ha già conquistato il 10 luglio scorso la prima vittoria post Covid a Catania, ha ottenuto l’ennesima vittoria disputando una brillante gara con tre lanci molto vicini al record siciliano che lei stessa aveva stabilito lo scorso anno, il 9 giugno, ad Enna.
Al fine di rispettare il protocollo per la ripresa delle competizioni su pista di atletica leggera, l’evento si è svolto a porte chiuse senza pubblico.
Questi risultati ottenuti dalla pluricampionessa, Giusi Parolino, hanno un doppio valore considerato che ad Agrigento, praticare sport cosiddetti «minori» è un’impresa. Mancano le strutture e non ci sono spazi per potersi allenare. Ed anche se ti alleni per strada cori il rischio di litigare.
«Ad Agrigento - dice Giusi Parolino - purtroppo la carenza di impianti, nel mio caso la totale mancanza di un campo di Atletica leggera, rende impossibile fare sport. Io oltre al sacrificio di allenarmi in una cementeria dismessa, mi reco a mie spese a Catania o ad Enna per lanciare e fare allenamenti in pedana. Inoltre durante l’anno vado anche a Montebelluna (Treviso) dove cerco di apprendere e perfezionare la tecnica di lancio del giavellotto».
E se ha raggiunto livelli altissimi nella sua disciplina lo deve «Sostanzialmente al coraggio, alla mia determinazione - dice - e soprattutto all’amore per lo sport. Il giavellotto è una sfida con sé stessi, è una passione che comporta tanti sacrifici, ma vedere volare il proprio giavellotto ripaga di tutto. Soprattutto lo devo oltre ad Emanuele Serafin anche a Carlo Sonego che da 20 anni è l’atleta che possiede il record italiano nel lancio del giavellotto».
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