AGRIGENTO. «Catanzaro piazza importante, non come l'Akragas». Il commento infelice del terzino Antonio Sepe, ceduto al Catanzaro nella finestra di mercato invernale, pronunciato in occasione della conferenza stampa di presentazione con la sua nuova squadra, innesca la miccia.
L’esterno uruguaiano, dopo la conferenza, avrebbe chiesto all’ufficio stampa del club calabrese, dopo che qualcuno gli aveva fatto notare l’autogol linguistico, di precisare che la frase era stata dettata dalla «scarsa padronanza della lingua italiana».
Non gli ha creduto del tutto il responsabile dell’area tecnica dell’Akragas, Ernesto Russello, che gli ha risposto con toni neanche troppo velatamente polemici. «L'amico Antonio Sepe, firmando con il Catanzaro, ha certamente fatto un salto di qualità in classifica, ma se è riuscito a vestire i colori giallorossi lo deve esclusivamente all’Akragas che lo ha prelevato da una squadra di Promozione e nell’arco dei 17 mesi della gestione tecnica di Di Napoli, ha fatto sì che diventasse un calciatore professionista