AGRIGENTO. Il presidente del consiglio di amministrazione Silvio Alessi, all' indomani dell' annuncio di possibili dimissioni, in polemica con l' ambiente "troppo polemico e offensivo nonostante gli sforzi per portare l' Akragas dall' Eccellenza alla Lega Pro", non fa un passo avanti e nemmeno uno indietro. Molti tifosi gli chiedono di restare e lo fanno anche pubblicamente, scrivendo sulla sua pagina facebook, nello stesso spazio dove nei giorni precedenti erano arrivati alcuni insulti che lo avevano spinto a minacciare le dimissioni. Alessi, per il momento, resta in silenzio. Il caos attorno all' Akragas va oltre le annunciate dimissioni da presidente del Cda dell' impren ditore agrigentino che nell' estate dell' anno scorso ha ceduto il pacchetto di maggioranza del club ma ha mantenuto il gradino più alto della dirigenza. La tifoseria si divide anche sullo sciopero della curva sud che domenica non ha incitato la squadra e ha esposto striscioni polemici nei confronti della società. A parte l' episodio dell' arresto del tifoso che, dopo una zuffa con un altro sostenitore agrigentino, avrebbe aggredito i carabinieri, il pubblico si è diviso fra chi ha condiviso la scelta della contestazione e chi, di fronte ai 200 tifosi festanti del Messina che hanno incitato dal primo all' ultimo minuto la squadra di Lucarelli, spingeva almeno per un rinvio della protesta alla gara successiva. Lo scialbo zero a zero finale non ha certamente trasformato il silenzio in applausi. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE