AGRIGENTO. «Salvezza? Forse ci manca un punto ma è inutile nascondersi, è fatta. Non ci hanno fatto caso in tanti ma siamo la settima squadra della Lega Pro, dopo trenta anni di assenza e con mille problemi è un risultato immenso». Il capitano dell'Akragas, Ciro Capuano, all'indomani del pareggio sul campo del Lecce festeggia. La permanenza in Lega Pro, anche se non ancora ufficiale, è un traguardo che appena tre mesi fa sembrava impensabile. Capuano, a gennaio la squadra sembrava completamente allo sbando. Se le avessero detto che avreste avuto questa classifica a quattro giornate dalla conclusione ci avrebbe creduto? «Io non ho mai smesso di crederci anche nei momenti difficili. C'è stata una fase in cui ci siamo un po' persi. Abbiamo iniziato a lasciare punti per strada perché il nostro modo di giocare era diventato prevedibile e perché abbiamo pagato troppo alcuni infortuni importanti. Poi ci siamo ritrovati ma il merito, come ha sottolineato spesso mister Rigoli, è anche di Nicola Legrottaglie che lo ha preceduto». A proposito, lei e l'ex tecnico dell'Akragas siete notoriamente amici. Lo ha sentito nelle ultime settimane? «Ho sentito Nicola spesso, lui è contentissimo per la situazione dell'Akragas. È dispiaciuto per non essere riuscito a dare continuità al suo progetto ma nel calcio queste cose possono capitare». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE