AGRIGENTO. Oggi si apre ufficialmente il mercato ma la campagna di rafforzamento dell’Akragas, scivolata dopo due mesi di risultati negativi nella zona play out, dovrà attendere. I venti di crisi societari, con lo scambio di accuse reciproche fra i soci di minoranza (ad eccezione del presidente del Consiglio di amministrazione Silvio Alessi) e il proprietario del 54 per cento delle quote, l’imprenditore italo-bulgaro Marcello Giavarini, impediscono di delineare una strategia comune su mercato e non solo.
Le due anime della società sono divise pure sulla conferma dell’allenatore Nicola Legrottaglie, rimasto in sella per volere dello stesso Giavarini e dell’amministratore delegato Peppino Tirri, il dirigente che rappresenta il socio di maggioranza nel club. Il tecnico è stato confermato nonostante il rendimento disastroso degli ultimi due mesi (tre punti in nove partite, sei sconfitte in altrettante gare all’Esseneto) anche perché il rischio è che un cambio tecnico potrebbe portare all’addio di altri giocatori (Capuano e Marino in particolare hanno diverse offerte dalla Lega Pro) particolarmente legati al tecnico. Fino ad ora i movimenti sono stati soltanto in uscita.
Savanarola e Sabatino sono andati via con destinazione Siracusa e Arezzo. Sabato pomeriggio l’attaccante Giuseppe Madonia non ha preso parte alla partitella informale contro il Riviera Marmi (formazione della provincia di Trapani che milita in Promozione) e in tanti hanno interpretato la sua assenza con un imminente addio. La società, per adesso, non conferma e parla di assenza giustificata da un permesso. In realtà la sua esperienza sembra arrivata davvero al capolinea.
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