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Acque agitate all’Akragas, scatta la contestazione

AGRIGENTO. Ultimo giorno dell'anno come l'intero mese precedente: l'Akragas chiude con un galoppo informale allo stadio Esseneto contro il Canicattì (squadra che milita in Promozione), la società decide di riaprire le porte ai tifosi e a fine allenamento è di nuovo contestazione con tanto di battibecco, chiarito un'oretta dopo, fra l'allenatore Nicola Legrottaglie e un tifoso. Cancelli chiusi anche a cronisti e operatori per le ultime interviste del 2015. Acque agitate non solo per i deludenti risultati sul campo (la squadra non vince da metà ottobre e nelle ultime nove partite ha collezionato appena tre pareggi, perdendo sei gare su sei all'Esseneto) ma anche per lo scontro interno alle varie componenti della società.

Nel pomeriggio della vigilia di Natale il socio di maggioranza Marcello Giavarini ha attaccato i soci di minoranza (ad eccezione del presidente del Cda Silvio Alessi) accusandoli di non avere versato le quote di loro competenza. Qualche giorno dopo è arrivata la smentita dei diretti interessati con tanto di critica all'amministratore delegato Peppino Tirri, accusato di avere commesso "errori tecnici", che adesso potrebbe farsi da parte. L'atteso incontro chiarificatore, che potrebbe anche portare a qualche uscita di scena e magari alcuni nuovi innesti in società (Salvatore Catania, attuale collaboratore della dirigenza, potrebbe essere promosso direttore sportivo), tarda ad arrivare.

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