AGRIGENTO. Bocche cucite e la sensazione di una sostanziale confusione. La crisi di gioco e di risultati dell'Akragas ha fatto precipitare la situazione in classifica. Nessuno parla e le indiscrezioni si susseguono senza alcuna chiarezza. L'allenatore Nicola Legrottaglie, domenica pomeriggio, subito dopo la pesante sconfitta contro il Melfi, ha ribadito che non ha nessuna intenzione di dimettersi e ha concesso una settimana di riposo a tutta la squadra. Le due anime della dirigenza devono adesso riunirsi attorno a un tavolo e decidere soluzioni forti e immediate. Al vaglio non può non esserci la posizione di Legrottaglie che dopo un inizio di stagione incoraggiante sembra aver perso le redini della squadra soprattutto nelle partite in casa tanto da definire «inspiegabile» la crisi di gioco e di risultati. Il terzino Sergio Sabatino è andato anche oltre parlando di squadra «che non ci sta con la testa e che si deve vergognare».
L'unico, nei giorni scorsi, che ha interrotto il silenzio è stato l'amministratore delegato Peppino Tirri che ieri pomeriggio era al lavoro al Comune per definire alcune pratiche propedeutiche alla realizzazione dell'impianto di illuminazione. Tirri ha detto di essere pronto a farsi da parte se la proprietà non dovesse mettergli a disposizione un budget importante per rafforzare la squadra. Le sue dimissioni non sembrano in realtà un'ipotesi tanto concreta visto che Tirri è il dirigente che amministra le quote del socio di maggioranza Marcello Giavarini. Tirri sarebbe orientato alla conferma di Legrottaglie ma vorrebbe una somma significativa per cambiare radicalmente la squadra e non solo per rafforzarla numericamente dopo il forfait di tre giocatori. Giavarini domenica non era allo stadio e si trovava all'estero. Per prendere qualsiasi decisione serve il suo assenso e in ogni caso qualsiasi operazione va discussa con lui.
La cordata capeggiata da Silvio Alessi, rimasto presidente del Consiglio di amministrazione, non sembra così sicura di trattenere Legrottaglie e propende per un cambio di rotta forte e immediato che passa dall'esonero dell'allenatore. L'operazione, però, visto che il tecnico avrebbe diritto ad essere retribuito se non si dimette, ha un costo significativo e la circostanza peserà nella valutazione. I telefoni di Alessi e Giavarini squillano a vuoto o sono irraggiungibili. Il silenzio e la confusione continuano anche se, comunque, la prossima gara di campionato è lontanissima. Si torna in campo addirittura il 10 gennaio per la trasferta di Benevento e la squadra riprende ad allenarsi lunedì.
Fino a questo momento il raduno è previsto agli ordini di Legrottaglie ed è quasi impossibile che venga presa la decisione di sostituirlo prima. Si iniziano, intanto, a fare i nomi dei giocatori in partenza. L'attacco sembra il reparto destinato a cambiare radicalmente volto. Madonia e Di Piazza, nonostante le credenziali, non hanno convinto e dovrebbero trovare un'altra sistemazione. Stesso discorso per uno fra Cristaldi, Fiore e Roghi.
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