AGRIGENTO. «Cosa c’è da salvare? Direi proprio nulla, pensavo che non avremmo avvertito la stanchezza del doppio incontro ravvicinato ma così non è stato. Il problema, comunque, è stato soprattutto l’approccio mentale sbagliato». L’allenatore dell’Akragas Nicola Legrottaglie, in sala stampa dopo la gara con la Fidelis Andria, non nasconde l’amarezza. «È stata una giornata storta da tutti i punti di vista, direi che non c’è proprio nulla da salvare. Siamo molto dispiaciuti perché volevamo festeggiare al meglio il ritorno allo stadio Esseneto dopo tanti anni. Invece abbiamo avuto un calo di tensione dopo le tre vittorie consecutive. È stata una domenica storta, dimentichiamola in fretta e pensiamo da subito alla trasferta di sabato in casa della Paganese». Legrottaglie recrimina anche per i singoli episodi che hanno deciso la gara. «I gol sono arrivati da due nostri errori collettivi, abbiamo fatto dei regali. Se c’era il fallo in area su Morra? Non lo so – risponde – ma il problema è che non ha alcun senso intervenire in quel modo con l’avversario che non può andare da nessuna parte. Anche il secondo gol è arrivato da una nostra palla persa. Purtroppo – aggiunge Legrottaglie – quando si vivono queste domeniche storte c’è sempre poco da salvare. Nella ripresa abbiamo avuto alcune palle gol per potere tentare di raddrizzare il risultato ma non siamo riusciti a sfruttarle. In qualche caso è stata sfortuna, in altre circostanze siamo stati poco concreti. Dobbiamo archiviare subito questa partita che è nata male, purtroppo me ne sono accorto dopo pochi minuti». In sala stampa anche l’allenatore della Fidelis Andria Luca D’Angelo.