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Inchiesta Dirty soccer, l’Akragas ancora col fiato sospeso

Sentenza attesa lunedì. L’indomani a Trapani è prevista la prima gara di Coppa Italia contro la Vigor Lamezia che nello stesso procedimento rischia la retrocessione. È slittato a stamattina il dibattimento del processo sportivo per la presunta combine durante la partita Savona-Teramo

AGRIGENTO. Il processo sportivo per la presunta combine nella partita Savona-Teramo, il cui esito potrebbe stravolgere tre categorie dalla B a scendere, si protrae fino al pomeriggio: alla fine, nonostante l'opposizione degli avvocati, il dibattimento scaturito dall'inchiesta «Dirty Soccer» slitta a questa mattina alle 9.

Il programma del tribunale nazionale federale, riunitosi al Vittorio Veneto Hotel di Roma, prevedeva la trattazione del caso Savona-Teramo in mattinata e di quello scaturito dall'inchiesta di Catanzaro al pomeriggio. I legali del Teramo hanno ottenuto di sentire due testi - circostanza non comune nel processo sportivo che è sempre molto breve - e i tempi si sono dilatati. Fra le squadre deferite c'è anche l'Akragas.

Il suo ex giocatore Salvatore Astarita, per una stagione e mezza con la maglia biancoazzurra, il 19 maggio scorso è finito in carcere - seppure per pochi giorni - con l'accusa di fare parte di una associazione a delinquere che truccava le partite di Lega Pro e serie D per incassare i soldi delle scommesse. Fra gli illeciti ce ne sarebbe uno commesso ai danni dell'Akragas per favorire la Neapolis, i cui dirigenti sarebbero stati a capo della presunta banda. Astarita, a insaputa di compagni e dirigenti, si sarebbe fatto espellere volontariamente e al telefono, intercettato, ammetteva con i dirigenti del club campano che lo aveva fatto per fare loro un favore.

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