AGRIGENTO. «Sarà una gara fondamentale perché è uno scontro diretto ma il campionato non finisce l’11 gennaio contro l’Agropoli, ci saranno altre sedici partite». Il conto alla rovescia é finito. L’allenatore dell’Akragas Vincenzo Feola prova a non caricare di eccessiva tensione la sfida di questo pomeriggio (calcio di inizio alle 14,30 allo stadio Esseneto) che tutta la città attende da mesi. Tensione agonistica altissima, rifinitura a porte chiuse e record di pubblico sugli spalti. Non sarà solo una sfida di alta classifica. Per il pubblico agrigentino sarà anche l’occasione per ritrovare Pino Rigoli, l’allenatore della storica promozione in serie D, questa volta da avversario.
Non mancano gli ex neppure fra i giocatori. Tiscione e Daniele Arena (che oggi incontrerà il fratello da avversario) si sono scambiati le maglie nel mercato di dicembre. «A me – ribadisce Feola – interessa battere l’Agropoli, non vincere contro Rigoli. Affrontiamo una delle squadre più forti del campionato e non sarà semplice portare a casa i tre punti. Per noi, forse, sarà un po’ meno complicato perché giochiamo all’Esseneto ma ci attende una sfida durissima». La prima giornata dopo il giro di boa potrà rivelarsi un bivio importante visto che l’Agropoli vincendo si porterebbe a meno uno dall’Akragas ma in caso di sconfitta si allontanerebbe a sette punti e il divario inizierebbe a essere complicato da colmare. «Io, invece, - aggiunge l’allenatore Vincenzo Feola - resto convinto che questo campionato si deciderà in volata perché c’è tanto equilibrio. Siamo alle prese con una partita di grande fascino e importanza ma la strada da fare è ancora tantissima. Qualunque cosa succeda sará presto per avere verdetti.
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