AGRIGENTO. Torna alla vittoria ma ancora non convince. L’Akragas, da tutti indicata come la principale candidata alla vittoria del campionato, continua la marcia con il freno a mano troppo alzato. In ogni caso la vittoria portata a casa contro il Due Torri, conquistata grazie a un calcio di rigore battuto e realizzato due volte da Nicola Arena al 40’ del primo tempo, vale oro perché i biancoazzurri mettono punti preziosi in cassaforte e tentano di mandare in archivio una settimana difficilissima. Lo scialbo pareggio di sette giorni fa contro il Montalto, che seguiva di una settimana la sconfitta di Leonforte, ha fatto traballare la panchina del tecnico Giancarlo Betta al quale la società ha confermato la fiducia. I tifosi, che la settimana scorsa avevano accennato una contestazione, ieri a fine gara hanno applaudito la squadra anche se i mugugni per il gioco non entusiasmante sono continuati. L’Akragas parte subito con un modulo diverso: in archivio il 4-3-3; Betta cambia con un 4-4-2 simile a un 4-2-4 in fase di attacco. I meccanismi comunque non sembrano particolarmente collaudati e dopo una trentina di minuti si torna al 4-3-3 o almeno questa è la sensazione. Classico 4-4-2 iniziale per il Due Torri con Puntoriere e Cicirello vertici alti. Primi venticinque minuti di grande fatica per l’Akragas che vorrebbe fare la partita ma non riesce a trovare un inserimento interessante. L’unico lampo arriva al 7’ con una rovesciata di Meloni del tutto fuori misura. Al 33’ sono i messinesi a rendersi pericolosi dalle parti di Lo Monaco con Pitarresi che trova il tiro sugli sviluppi di un calcio di punizione. È poca cosa ma la gara è tutt’altro che spettacolare e non offre azioni offensive particolari. La prima frazione sembra scivolare verso un naturale pareggio senza reti ma Catania, fino ad allora abbastanza reattivo ma mai realmente pericoloso, si conquista da solo l’azione del calcio di rigore: Saggio è costretto ad atterrarlo per fermare la sua progressione in area. L’arbitro concede il penalty e lo ammonisce. Sul dischetto va Nicola Arena che realizza. L’arbitro fa ripetere perché troppi uomini erano entrati in area e il fantasista non perde la lucidità e la mette dentro anche la seconda volta. Akragas in vantaggio e atmosfera che si fa meno pesante allo stadio Esseneto. Ancora Arena durante il recupero conquista una punizione dal limite e riscatta in parte la prestazione fino al momento del rigore abbastanza opaca. Nella ripresa Venuto manda in campo Savasta per dare maggiore peso all’attacco e in effetti per qualche minuto gli ospiti sono più incisivi nella manovra offensiva. Esce fuori l’Akragas al 7’ e Tricamo è costretto ad afferrare per il collo Arena che stava fuggendo via: punizione per gli agrigentini e giallo, sugli sviluppi Catania riesce a prendere un calcio d’angolo. Al 21’ la prima (e ultima) palla gol per gli ospiti. Arriva dai piedi di Savasta che approfitta di un disimpegno errato di Astarita e conclude con una bella girata. Le geometrie della squadra di Betta non sono particolarmente belle da vedere ma il Due Torri gioca senza badare troppo a coprirsi e qualche azione la concede. In due minuti, a cavallo fra il 25’ e il 26’, De Rossi e Bonaffini – entrato da pochi minuti – vanno a un passo dalla rete con due tiri dai venti metri che escono di poco. Nei minuti conclusivi l’Akragas legittima ancora di più il successo con un paio di azioni insidiose. Prima con Arena, lanciato in area da Catania, che conclude troppo centralmente. Poi con Bonaffini che si fa deviare in angolo un tiro preciso e angolato. Nel recupero è Chiavaro a sfiorare la rete. Della corazzata attesa a inizio stagione non c’è traccia ma intanto gli uomini di Betta si accontentano di tre punti che allontanano la crisi.