Lungo la strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta, chiamata la Strada degli Scrittori, in contrada Gasena, nel territorio del Comune di Agrigento, è stato inaugurato il Parco Livatino, dedicato al giovane giudice vittima di mafia. L’area, di circa 4.500 metri quadrati, si legge in una nota, è stata concessa dall'Anas per la durata di 10 anni al Conalpa, Coordinamento nazionale alberi e paesaggio, un’associazione no profit che, con l’aiuto di numerosi volontari, ha piantato circa 800 arbusti per abbellire e adornare il nuovo parco. Ogni nuova pianta che crescerà verrà dedicata a una persona vittima innocente di attentati mafiosi. Già a metà degli anni Novanta l'Anas aveva autorizzato l’apposizione di una stele commemorativa sul luogo teatro del martirio del giudice Rosario Livatino, affinché non venisse dimenticato il suo sacrificio compiuto in una quotidiana lotta alla mafia, come ricorda la nota. La stele, nel luglio del 2017, è stata vandalizzata e seriamente danneggiata da ignoti, ma dopo due mesi, anche grazie all’impegno dell'Anas, è stata ricostruita e restituita alla collettività. Alla cerimonia di inaugurazione del Parco è stata esposta la camicia intrisa di sangue che il giudice Livatino indossava la mattina in cui perse la vita sotto i colpi di pistola dei killer di Cosa nostra. All’evento sono intervenuti il viceprefetto di Agrigento Massimo Signorelli, l'arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè, il direttore della Struttura territoriale di Anas in Sicilia, Raffaele Celia, il questore di Agrigento Tommaso Palumbo e diversi esponenti locali delle orze di pubblica sicurezza.