Agrigento

Venerdì 17 Maggio 2024

Il killer di Livatino davanti alla camicia del giudice ucciso

La camicia del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel settembre del 1990, chiusa in una teca, è entrata nel carcere di Torre del Gallo a Pavia. Un’occasione per fare riflettere i circa 670 detenuti della casa circondariale pavese. Ha chiesto di essere presente anche Paolo Amico, uno dei killer del «giudice ragazzino». Amico è accusato di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio, il 21 settembre 1990: con questa pesante accusa è stato condannato all’ergastolo. Dopo essere stato detenuto nella sezione di massima sicurezza del carcere di Voghera (Pavia), Amico è ora recluso nel circuito di media sicurezza del penitenziario di Opera (Milano). Ad organizzare l’incontro ieri (30 settembre) sono stati il Centro di solidarietà «Giò Bonomi» e la sezione provinciale di Pavia dell’Unione dei giuristi cattolici, nell’ambito dell’iniziativa di «Sub Tutela», la mostra dedicata a Livatino, venerato come Beato dalla Chiesa cattolica.

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