Tra la neve della steppa della Mongolia, in un viaggio tra deserti sconfinati, strade non asfaltate e incontri casuali con sconosciuti su grosse moto armati di fucile. Lui però non vuole fermarsi a pochi passi dall’impresa storica.
È rimasto solo uno dei tre viaggiatori che hanno avviato l’esperienza chiamata «A Pechino col Pandino», un viaggio di 15mila chilometri, attraverso undici stati, partendo dal bar Taverna Azzurra di Palermo, dove è iniziata l’avventura.
L’unico rimasto, dopo l’abbandono della palermitana Sivia Clacavecchio, già programmato, e Francesco Ponzio, di Pantelleria, ritornato inaspettatamente, è Giovanni Cipolla, ragazzo di Aragona, che qualche settimana fa si è trovato di fronte a un bivio: continuare e compiere l’impresa o ritornare a casa.
L’articolo completo nell’edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia