Agrigento

Venerdì 22 Novembre 2024

Una ricerca presentata a Sambuca: "Tra i jihadisti tanti ingegneri"

SAMBUCA DI SICILIA. La jihad, cioè la guerra santa degli islamici, non è combattuta da diseredati o analfabeti ma al contrario da persone che fanno parte di una elite e che hanno un buon grado di istruzione. Tra costoro ci sarebbe una netta prevalenza di ingegneri. Questi ultimi, in media, sembrerebbero più propensi ad accettare le gerarchie e ad interpretare il mondo attraverso categorie nette. La singolare tesi emerge da un lungo studio, supportato da statistiche, culminato nel saggio dal titolo 'Terroristi della Jihad' di Diego Gambetta e Steffen Hertog, che è stato presentato a Sambuca di Sicilia (Agrigento), nell'ambito del ciclo di incontri dal titolo Conversazioni saracene promosso dalla filosofa Gloria Origgi. Gambetta, sociologo a Oxford e presso l'Istituto europeo di Firenze, nonché autore del libro 'Mafia siciliana. Un'industria della protezione', durante l'incontro ha raccontato di essere partito dal grado di istruzione dei membri della bande terroristiche. Da un primo set di dati che riguarda circa 500 estremisti islamici, il ricercatore ha estratto una lista di laureati dalla quale risulta una prevalenza di ingegneri. Se il terrorismo nel mondo musulmano ha trovato pertanto terreno fertile nell'élite, in Europa lo scenario è un po' differente e soltanto il 20% dei jihadisti risulta avere un buon grado di istruzione. La maggioranza apparterrebbe ad ambienti di piccola criminalità, disoccupati, disadattati. Ed ancora, su 228 piani terroristici analizzati che coinvolgono gli ingegneri, viene fuori che soltanto nel 15% dei casi questi ultimi si sono occupati dell'aspetto "tecnico" degli attentati. In gran parte, infatti, erano i leader o addirittura i fondatori del gruppo. "E' un lungo lavoro durato dieci anni - ha raccontato Gambetta- fondato su una raccolta dati. La molla che mi ha spinto a fare questa ricerca scaturisce da un incontro con una storica egiziana avvenuto nel 1992 a Oxford, dalla quale ho appreso che la base degli islamisti estremisti in Egitto è la facoltà di ingegneria del Cairo. Non mi aspettavo che individui istruiti in attività tecnico scientifiche potessero propendere per una ideologia di tipo religiosa ed estremista. Poi, ho incontrato lo studioso Steffen Hertog e insieme abbiamo raccolto dati su 500 estremisti nati e cresciuti nei paesi musulmani". "E' emerso - ha aggiunto l'autore della ricerca - che le probabilità di entrare in gruppi terroristici per i laureati in ingegneria è più alta rispetto a studenti di altri corsi universitari. Non a casi che tra i terroristi dell'11 settembre ben otto erano ingegneri. Il loro ruolo però non è quello di costruire le bombe ma si occupano della parte manageriale sono infastiditi dalle democrazie occidentali e hanno una ideologia sostenuta da una visione di un passato glorioso che tentano di poter ricostruire".

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