«La vera identità di Santa Margherita di Belice non è quella per cui ieri (4 giugno) siamo balzati agli onori della cronaca regionale». Lo dice il sindaco Gaspare Viola, che ha pubblicato sulla pagina Facebook del comune un post in cui così commenta l’operazione antimafia di ieri, quella che ha fatto emergere una realtà prepotenza criminale nei confronti di proprietari terrieri per l’utilizzo dei loro beni per i pascoli delle greggi. Il primo cittadino non manca di manifestare apprezzamento e sostegno agli organi inquirenti, ai corpi speciali della polizia, alla magistratura ed alle forze dell’ordine, per quella che definisce «la professionalità e l’efficacia dell’azione repressiva e di ogni attività istituzionale volta a garantire la legalità, a fare piena luce sui fatti e a tutelare il sereno svolgimento della vita economica e civile della nostra comunità». Al tempo stesso, quasi a sancire una distanza tra il quadro investigativo venuto fuori ieri e la realtà comunale, Viola evidenzia che Santa Margherita di Belice è la città della cultura: «Proprio in questi giorni - aggiunge il sindaco - fervono i preparativi per la XIX edizione del Premio Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, perché il nostro è un paese che punta ad acquisire una maggiore coscienza di sé, del mondo e della sua storia attraverso la cultura, l’arte e la letteratura, con particolare riferimento al suo antico legame con Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Mai come adesso - conclude Viola - serve una cooperazione superiore tra tutte le componenti sociali, amministrative e politiche per rinnovare il patto sociale in nome della stragrande maggioranza di persone oneste e laboriose che ripudiano la mafia e costituiscono l’ossatura della società margheritese».