«L’hotspot di Lampedusa continuerà ad esistere con la stessa vocazione attuale, ossia quella di base di transito». Lo ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi durante la conferenza stampa che è seguita alla visita nella struttura d’accoglienza, dove si è recata anche la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson. Una dichiarazione attesa soprattutto dagli abitanti dell’isola dopo che il 7 giugno il prefetto Valerio Valenti, commissario per l’emergenza migranti, facendo il punto sulla situazione dell’hotspot affidato alla Croce rossa italiana, non aveva escluso la possibilità di creare un centro di trattenimento migranti proprio a Lampedusa.
«L’azione del dipartimento - aveva detto Valenti - adesso vorrà traguardare anche altri obiettivi. Il primo, condiviso a livello europeo, è realizzare un più rapido rimpatrio dei soggetti che non hanno titolo a rimanere sul territorio, quindi la realizzazione di centri di trattenimento. E non escludo che uno, il primo, si possa fare anche qui, sull’isola».
«Sulla sfida dei migranti l’Europa è al fianco dell'Italia»
«Abbiamo avuto, meno di un mese fa, un incontro importante a Lussemburgo dove il ruolo della commissione è stato determinante per raggiungere un negoziato accettabile, anche per la posizione dell’Italia, su quelli che sono i temi della gestione, in chiave europea, della frontiera esterna. E’ una sfida molto importante, una sfida in cui l’Italia vede concretamente al suo fianco, in maniera impegnata e diretta, l’Europa. Una sfida che ci impegnerà nei prossimi mesi e nei prossimi anni», ha detto Matteo Piantedosi.
«Non esistono soluzioni miracolose, esauribili in pochi giorni, con effetto immediato, ma stiamo costruendo qualcosa che possa consentire in un futuro prossimo, la gestione di un fenomeno che mette insieme aspetti umanitari, ma anche di sicurezza e contrasto dell’ignobile traffico di essere umani che purtroppo è molto attivo e proficuo» - ha aggiunto il capo del Viminale - .
«Ci tenevamo a dare un segnale tangibile dello sforzo che fa l’Italia - ha concluso Piantedosi - e io ringrazio anche il sindaco di Lampedusa per l’impegno, la collaborazione e la sofferenza nella gestione di questo luogo di arrivo. Al di là di ogni regolamentazione del fenomeno, noi rimaniamo convinti che uno dei principali obiettivi deve essere combattere quelli che sono i traffici internazionali di esseri umani».
Il commissario Ylva Johansson: «Fatto un lavoro miracoloso»
«Sono particolarmente colpita dal lavoro di tutti coloro che sono qui, lavoro che viene fatto quotidianamente sotto pressione, ma assicurato per dare condizioni migliori alle persone che arrivano qui. Voglio ringraziare, in particolare, la guardia costiera e la polizia». Lo ha detto la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, dopo la visita, assieme al ministro dell’Interno all’hotspot di Lampedusa. In particolare la commissaria europea è rimasta colpita dal lavoro, definito «miracoloso», di identificazione dei migranti fatto dagli agenti della Questura di Agrigento. «Qui lavorano quotidianamente, accanto agli italiani, anche le agenzie europee: Frontex, Euroform, e tutti gli altri soggetti che si occupano di questo hotspot», ha sottolineato Ylva Johansson.
«L’Unione Europea già sta facendo qualcosa e vuole fare di più dal punto di vista finanziario, al più presto possibile. Certamente non è sufficiente, se non supportato da una legislazione europea. E qualche settimana fa c’è stata veramente una svolta, a Lussemburgo abbiamo potuto varare un primo apporto di una legislazione. Abbiamo raggiunto un supporto stabile, con qualche piccola eccezione. Nessuno stato membro deve essere lasciato solo ad affrontare questo fenomeno», ha aggiunto Johansson. «Uniti, noi siamo molto, molto, più forti, nessuno Stato membro deve essere lasciato da solo - ha sottolineato, durante la conferenza stampa -. E il nostro mandato, raggiunto poche settimane fa, è un importante passo in avanti. Si tratta di una legislazione solida che ci dà una base solida per andare avanti su questo fronte».
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