«”Guerra agli scafisti”, ecco il nuovo slogan del governo Meloni. Ho solo una domanda per la presidente del Consiglio: quando sono soltanto cinque, sei, anche dieci persone a salire autonomamente a bordo di un barchino di tre metri per attraversare il Mediterraneo, chi di loro è lo scafista?». Lo dice Totò Martello, capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Lampedusa e Linosa. «La destra continua ad avere un approccio al tema dei migranti ad esclusivo uso mediatico - aggiunge Martello - nel tentativo di propinarci di volta in volta fantomatiche ricette inseguendo la cronaca. Lo faceva Matteo Salvini che quando era ministro degli Interni ripeteva la filastrocca dei “porti chiusi”, mentre a Lampedusa come in diverse altre località italiane gli sbarchi continuavano regolarmente. Lo ha fatto Giorgia Meloni impostando la sua campagna elettorale sulla follia del “blocco navale”, e continua a farlo ora che è presidente del Consiglio dichiarando prima “guerra alle Ong” e adesso “guerra agli scafisti”, nel tentativo di far credere che questa sia la nuova ricetta per risolvere tutti i problemi legati alle migrazioni». «La Meloni forse non sa, o finge di non sapere, - conclude - che nella maggior parte dei casi gli scafisti si trovano solo a bordo delle grosse imbarcazioni, ma quando un piccolo gruppo di persone sale a bordo di un barchino per raggiungere le nostre coste non c'è nessuno scafista a bordo. E basta guardare i report ufficiali per capire che a Lampedusa la maggior parte dei migranti arriva così, su piccole imbarcazioni, sono i cosiddetti “sbarchi autonomi”».