Saranno demolite le villette costruite a Lido Rossello con vista sulla meravigliosa Scala dei Turchi di Realmonte, nell’Agrigentino. Il Tar Sicilia ha pubblicato la sentenza con la quale rigetta il ricorso contro l’ordinanza di demolizione presentata dai proprietari. Esulta Legambiente Sicilia: «Un’ulteriore conferma della nostra battaglia per salvare la Scala dei Turchi e la baia di Capo Rossello, iniziata nel 92». Il presidente degli ambientalisti siciliani, Gianfranco Zanna afferma: «Per anni ci siamo battuti perché i luoghi, di uno dei casi più gravi di abusivismo edilizio e di saccheggio dei beni paesaggistici in Italia, descritto nei dossier delle campagne nazionali “Mare Mostrum” e “Abbatti l’abuso”, venissero ripristinati. La battaglia per salvare la Scala dei Turchi e la baia di Capo Rossello comincia nel 1992, quando gli esposti di Legambiente portarono al blocco dei lavori e all’arresto e alla condanna in primo grado di amministratori e speculatori. Le demolizioni alla fine sono arrivate dopo circa vent’anni di scontri nelle aule giudiziarie con ricorsi al Cga e al Tar da parte dei proprietari per impedirle». Legambiente insieme al Fai si è costituita contro tutti i ricorsi alle demolizioni degli ecomostri della Scala Dei Turchi e di Lido Rossello. «Un’ulteriore conferma è dunque arrivata proprio ieri. Il Tar Sicilia ha pubblicato la sentenza con la quale rigetta il ricorso contro l’ordinanza di demolizione dei proprietari delle villette costruire a Lido Rossello con vista sulla Scala dei Turchi», dichiara l’avvocato Daniela Ciancimino, del Centro di Azione Giuridica di Legambiente. «Questa sentenza conferma - aggiunge l’avvocato Ciancimino - la legittimità del provvedimento di demolizione e afferma un importante principio di diritto ritenendola legittima anche quando il vincolo sopravvenga ai permessi e i lavori non siano stati ultimati perché bloccati dall’amministrazione». «Ciò che la norma intende impedire - dice la sentenza del Tar - è unicamente la realizzazione di opere che vengano avviate quando già è in vigore una previsione che ne impedisca la realizzazione». Al lido Rossello, nei primi anni Novanta, con uno strumento urbanistico ormai scaduto, alcuni assessori rilasciarono a se stessi una serie di concessioni edilizie per realizzare palazzine in riva al mare. Nel febbraio del 1994 l’intera giunta , la commissione edilizia e alcuni imprenditori furono arrestati, processati e condannati.