Dopo Porto Empedocle, Favara, Aragona e Casteltermini, un nuovo Comune della provincia di Agrigento si è aggiunto alla lista degli enti in dissesto finanziario. Il Consiglio comunale di Naro ha votato per il default della città, con non poche resistenze da parte delle opposizioni che hanno abbandonato l’aula per protesta.
Una scelta che il sindaco Maria Grazia Brandara difende, a malincuore. «Nessun sindaco vuole dichiarare il dissesto finanziario - spiega -. Si tratta non di una scelta politica, ma di una presa d’atto tecnica. Avevamo tentato la strada del riequilibrio, ma sia il responsabile finanziario che i revisori dei conti hanno chiarito che non fosse un percorso sostenibile. Quindi, purtroppo, restava solo il dissesto come possibilità per riallineare i conti».
Gli uffici comunali non sono stati in grado di quantificare correttamente i debiti fuori bilancio né di procedere alla formale sottoscrizione di transazioni con i creditori. Una circostanza che, dice la relazione degli uffici, «è principalmente imputabile alla mancata acquisizione, a decorrere dal 2015, delle fatture elettroniche in contabilità». I debiti (quelli che oggi sono conosciuti) ammontano ad oltre 5 milioni e mezzo di euro al 2019, cui potrebbero aggiungersi almeno un altro paio di milioni di cui va adesso individuata esattamente l'origine.
«Abbiamo ritenuto fosse ineludibile questo passaggio - continua Brandara - perché permetterà di fare chiarezza e consentirà al Comune di guardare avanti, in particolare alle sfide rappresentate dal Pnrr. Ad oggi l’unica tassa che dovrà aumentare sarà l’addizionale Irpef, e me ne dispiaccio con i cittadini. Sarà una fase dura, ma la affronteremo».
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