La giunta comunale di Canicattì retta da Ettore Di Ventura ancora una volta deve piegarsi alla logica dei numeri in aula e fare autocritica per la mancanza dei propri consiglieri.
Quella che è sulla carta una maggioranza granitica forte di sedici, ma che può anche arrivare a diciotto consiglieri su un’assise che conta ventiquattro componenti continua a rivelarsi inconsistente al voto d’aula. Soprattutto quando si devono votare argomenti di un certo spessore e per alcuni versi spinosi.
Ad esempio, il riconoscimento di legittimità di quelli che vengono in gergo definiti «debiti fuori bilancio» sta rappresentando un ostacolo insormontabile per l’amministrazione comune. Così è accaduto che nell’ultima seduta che si è tenuto venerdì sera nessuno di questi debiti fuori bilancio che erano stati inseriti nell’ordine del giorno dei lavori della sessione è stato riconosciuto dall’assemblea.
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