“Non sono mai entrato nel merito delle attività del Presidente del Consiglio Comunale sia per una forma di cortesia istituzionale sia perché ho ritenuto che le diverse figure istituzionali dell'Ente locale debbano operare in autonomia e senza ingerenze improduttive. Debbo dire che analoga cortesia non è stata usata nei miei confronti dallo stesso. Ovviamente non pretendo di non essere criticato o pungolato". Lo ha scritto in una nota il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura.
"Ogni consigliere comunale, ogni esponente politico, ha diritto di fare ciò - continua -. Il Presidente del Consiglio però, anche per rispetto al suo stesso ruolo, dovrebbe essere, o quanto meno apparire, super partes, attenendosi a quelle che sono le sue funzioni e le sue prerogative, che è chiamato ad esplicare nell'ambito dell'assise consiliare; adottando quindi un contegno istituzionale che gli consenta di rappresentare pienamente quel ruolo di garanzia a cui possano guardare con fiducia sia i consiglieri di maggioranza, sia quelli di minoranza. Quando è il Presidente del Consiglio a criticare l'azione politica e amministrativa del Sindaco, a mio parere, si crea un corto circuito istituzionale".
"Capisco, però, che ci possa essere il bisogno di ricercare un minimo di visibilità, soprattutto all'approssimarsi dell'appuntamento elettorale. Ma ultimamente questa "facoltà" di critica che il Presidente del Consiglio si è attribuita, ha travalicato ogni limite. Piaccia o no, spetta al Sindaco decidere se, quando e in che termini adottare un'ordinanza. E posso assicurare - prosegue - che tutto viene fatto nel rispetto delle norme e senza cedere a qualsivoglia pressione o emotività, nella consapevolezza che, soprattutto in questo periodo, ogni decisione può avere sensibili ripercussioni sulla salute, sulla sicurezza, sul benessere dei nostri concittadini. La continua ingerenza del Presidente del Consiglio, oltre ad essere fuori luogo ed inopportuna, crea, proprio tra i cittadini, quella confusione che egli vorrebbe additare ed addebitare al sottoscritto. Come egli ben sa, ogni ordinanza viene trasmessa al Prefetto e alle Forze dell’Ordine. Nello specifico delle ordinanze di chiusura delle scuole, le decisioni vengono prese in accordo sia con la Dirigenza delle stesse, sia con le autorità sanitarie dei competenti livelli. Stia sicuro che se ci fossero irregolarità o eccessi di applicazione, sarebbero i primi ad intervenire e contestare. Stia sicuro, altresì, che nessun aspetto è trascurato".
"Gli unici criteri che ci guidano sono quelli delle norme, dei regolamenti, delle competenze, delle responsabilità. Insomma, del buon governo. Ad ogni modo non pretendo certo di portare ad un maggiore autocontrollo il Presidente del Consiglio, anzi mi aspetto che più ci avviciniamo alle elezioni, più la sua voglia interventista possa aumentare. Ma mi si consenta di porgere un invito allo stesso. Il delicato momento che viviamo ci chiama ad essere più coesi e responsabili. Non alimentiamo sterili polemiche. Non trasciniamo i "tantissimi concittadini" giustamente preoccupati in beghe che non fanno altro che alimentare confusione e preoccupazione. Ogni consiglio, se riferito ad un ambito di serena e cordiale collaborazione, è sempre ben accetto ed anzi auspicato. La mia porta è sempre aperta", conclude il sindaco Ettore Di Ventura.
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