Migranti e coronavirus, Lamorgese a Lampedusa: "Attenzione massima, al vaglio un piano di sicurezza"
Visita a Lampedusa del ministro all’Interno, Luciana Lamorgese. La titolare del Viminale ha incontrato le forze dell’ordine e poi il sindaco dell’isola, Totò Martello, il quale ha sollecitato interventi legati alla dichiarazione dello stato di calamità per Lampedusa e Linosa "passaggio indispensabile per poter attuare, in collaborazione con il governo nazionale, misure specifiche per le nostre isole ad iniziare dalla fiscalità di vantaggio", ha sottolineato il primo cittadino. Il ministro ha assicurato che "l'attenzione sull'isola è massima". E che i migranti saranno tutti sottoposti a test sierologici. Al vaglio un protocollo di sicurezza. Un passaggio anche sull'hotspot di Messina, teatro dei giorni scorsi di disordini e di una fuga di migranti: tra le ipotesi allo studio anche quella che venga chiuso. "Cercheremo delle soluzioni per non pesare su questa comunità", ha detto il ministro rassicurando il sindaco delle Pelagie, alle prese con i problemi determinati dagli sbarchi dei migranti. Verrà fatto un ulteriore incontro tra Governo, Regione, ex Provincia regionale e Comune. La delegazione che è stata in Municipio era composta dal ministro Lamorgese, dal capo di gabinetto del Viminale, dal capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, il prefetto Michele Di Bari e dal capo della polizia Franco Gabrielli. "Abbiamo affrontato tutti gli argomenti previsti: emergenza immigrazione e Coronavirus, l'esigenza di dotare Lampedusa di un ospedale e quella di eliminare, ma in maniera sistematica, tutti i relitti con i quali migranti arrivano. L'incontro è andato più che bene", ha commentato con soddisfazione il sindaco. Durante il vertice, il palazzo di città è stato monitorato da decine di poliziotti, carabinieri e finanzieri. Ad attendere il ministro davanti alla sede del Comune c'era infatti un gruppo di isolani, guidati dall'ex senatrice della Lega Nord Angela Maraventano, che ha manifestato a gran voce e ha esposto uno striscione bianco con scritto in rosso 'scafisti'. Proprio da Lampedusa la scorsa settimana, dopo un'ondata di sbarchi, il presidente della Regione Nello Musumeci ha chiesto lo stato d'emergenza anche perché la stagione turistica è stata pregiudicata dall'emergenza sanitaria per il Coronavirus. Gli isolani, da sempre popolo d'accoglienza, temono che l'emergenza immigrazione si traduca, per Lampedusa, nel concreto rischio contagio da Covid-19. "Il ministro deve chiudere i porti e deve chiudere il buco del centro d'accoglienza da dove queste persone escono quotidianamente. Noi non possiamo creare assembramenti, però sbarcano 400-500 immigrati al giorno, ma noi non possiamo creare assembramenti. Perché ci vogliono tappare la bocca", ha detto, mostrando uno striscione con la scritta "Scafisti", l'ex senatrice della Lega Angela Maraventano. Durante la visita del ministro, inoltre, è emerso che tutti i migranti sbarcati a Lampedusa vengono sottoposti a test sierologici e dall’inizio di luglio sono stati eseguiti sull'isola 1.487 esami al termine dei quali solo uno ha dato esito positivo, ma il migrante sottoposto poi a tampone è risultato negativo.