Più attenzione alla situazione di Lampedusa. Questo chiedono i cittadini e questo chiede anche l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che in Commissione europea ha chiesto interventi concreti per migliorare le condizioni di vita dell'isola. “Oltre ad associarmi alla mobilitazione dei cittadini di Lampedusa che manifestano per ragioni sacrosante e cui va la mia solidarietà - ha detto -, chiedo alla Commissione Europea di far beneficiare l’Isola di misure e risorse ad hoc, tra cui fiscalità di vantaggio e un programma UE di finanziamento 2021-2027 per ridare opportunità speranza e soprattutto dimostrare rispetto ai lampedusani. Le regole europee valgano anche per la vicina Malta, divenuta un vero e proprio paradiso d’Impresa mentre l’isola italiana continua la sua lenta agonia, aggravata ovviamente dall’emergenza COVID-19 che ha messo ancor più in allarme i suoi abitanti”. “L’Isola - spiega Corrao - pur avendo un patrimonio naturalistico impressionante, è stata letteralmente militarizzata a causa della necessità della gestione del flusso dei migranti, ma i suoi servizi essenziali sono ridotti all’osso, da quello sanitario a quello ambientale. Strade, ospedale, depuratore, non sono certamente da paese europeo. I cittadini di Lampedusa hanno negli anni dimostrato una grandissima disponibilità all’accoglienza, ma questo sforzo non può ricadere sui lampedusani e sulla fragile economia dell’Isola. Lampedusa merita dall’UE risposte chiare e tangibili. Se oggi, dopo decenni di Unione Europea i lampedusani hanno problemi di pesca, di collegamenti con il continente, di sostentamento economico e di sbarchi indiscriminati, appare piuttosto evidente che l’atteggiamento da burocrate insensibile della Commissione Europea abbia fatto solo danni. Così non va, Bruxelles batta un colpo, non solo militarizzando questa splendida isola italiana ed europea ma anche uniformando regole e atteggiamenti degli altri stati, Malta compresa”- conclude Corrao. Il grido di allarme dei cittadini è giunto anche all'Ars grazie al deputato agrigentino Giovanni Di Caro. “A Lampedusa - ha detto Di Caro - esiste una gravissima carenza di tipo sanitario con un solo ambulatorio che è ridotto ai minimi termini. Anche i collegamenti con la terra ferma , sono scarsissimi a causa della contrazione dei posti sull’unica nave che effettua il collegamento da e per l’isola. Inoltre la stessa salute dei migranti è compromessa a causa dei ben noti problemi di sicurezza che ha l’hotspot dell’Isola mentre i posti disponibili nella nave ormeggiata dove i migranti effettuano la quarantena sono solo 70. Un numero assolutamente insufficiente che viene automaticamente superato ad ogni sbarco. Tutte questioni che possono far scattare l’emergenza sociale su un’isola che pur essendosi dimostrata storicamente accogliente verso i migranti, oggi rischia anche il tracollo definitivo con l’azzeramento delle presenze turistiche. La Regione - conclude Di Caro - si attivi immediatamente anche per chiedere che i clandestini che approdano sull’isola, vengano immediatamente trasferiti in strutture più idonee per effettuare la necessaria quarantena”.