Si è chiuso con un ulteriore disavanzo tecnico di quasi 6 milioni di euro il Conto consuntivo 2018 del comune di Canicattì su cui incombe l'attesa decisione sulla validità del piano di riequilibrio da parte della Corte dei conti. Il bilancio di rendicontazione del 2018 com'era prevedibile risente di tutte le criticità che hanno convinto il sindaco Di Ventura a far approvare in consiglio comunale lo scorso 30 marzo un piano di riequilibrio tutto "lacrime e sangue". Che le cose non vadano per il meglio basta vedere il conto della tesoreria che si apre con una disponibilità di cassa di poco meno di 3 mila euro al primo gennaio 2018 e sui chiude con un saldo zero a fronte di residui attivi e passivi per 8.371.582,83 e 12.399.168,29 euro. Sul fronte della competenza le riscossioni del 2018 ammontano a 36.751.937,08 euro mentre i pagamenti a 32.787.335,55 euro. Sul fronte della gestione finanziaria i residui attivi ammontano a 25.181.872,20 euro di cui 16.353.202,37 euro di residui e 8.828.669,89 euro di competenza mentre i residui passivi ammontano a 15.008.510,38 di cui 5.927.383,82 euro di residui e 9.081.126,56 euro di competenza. Il risultato finanziario risulta computisticamente positivo in 10.173.361,92 euro però fagocitato dalla parte vincolata per un totale di 1.688.384,12 e da quella accantonata per 14.282.225,70 euro e quindi un deficit tecnico di 5.797.248,00 che sarà coperta dal punto di vista finanziario con le previsioni del «piano finanziario» ancora sub judice. La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola