«Piazze piene, urne vuote». La citazione di Pietro Nenni, torna attuale all'esito del referendum per la fusione dei comuni di Cammarata e San Giovanni Gemini. Nonostante comizi e incontri pubblici molto partecipati, ha trionfato l'astensionismo e dunque il «No alla fusione». A San Giovanni Gemini, su 7.398 aventi diritto (nei quali sono compresi anche i numerosi residenti all'estero iscritti all'AIRE), hanno votato 1.976 elettori raggiungendo una percentuale pari al 26,71%. Ancora più bassa, in termini percentuali, l'affluenza a Cammarata dove su 5.377 elettori, hanno votato in 1.226 che corrisponde al 22,8%. E dunque è servita a poco la schiacciante «vittoria» del «Si», scelto dall'89,7% dei votanti mentre solo il 9,3% ha votato per il «No». Soddisfatto il portavoce del comitato «No Fusione», Carmelo Arcieri: «Ci sentiamo liberati dopo tanta tensione. Siamo andati addirittura oltre le nostre aspettative. Prendiamo atto del risultato e della volontà dei cittadini e speriamo che gli sforzi messi in campo da chi voleva la fusione, si trasformino in disponibilità a collaborare strettamente con le due amministrazioni che potranno unire le forze attraverso convenzioni o unioni di servizi previsti dalla legge. Contrariamente si rafforzerà la tesi che questo referendum avesse altre finalità, come provare a calibrare un'alleanza elettorale per future elezioni amministrative». L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia