Da oltre 25 anni si discute della necessità di rettificare i confini tra Agrigento e Favara visto che consistenti porzioni del territorio su cui esercita la potestà di imperio l'amministrazione comunale del capoluogo penetrano in quello favarese, dove negli ultimi trent'anni si sono costruiti interi quartieri creando un inestricabile groviglio di competenze e un paradossale intreccio di complicazioni, non ultima la doppia tassazione per la raccolta dei rifiuti su cui ancora non si è posta la parola fine.
Il fatto positivo è che a gennaio scorso l'assessore regionale alle Autonomie Locali, Bernadette Grasso, ha firmato il decreto con cui ha autorizzato i sindaci a convocare i cittadini per far dichiarare, attraverso la consultazione referendaria, se sono d'accordo o meno sulla proposta di ridefinizione dei confini.
E, in effetti, dopo vari incontri tra i primi cittadini di Agrigento, Favara e Aragona, quest'ultimo Comune anch'esso interessato alla problematica relativamente al quartiere «Quattro Strade» in prossimità della stazione ferroviaria “Caldare”, si è deciso di indire il referendum per il prossimo 5 maggio, prima domenica del nuovo mese.
L’articolo nell’edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia