Sono passati quasi tre mesi dal consiglio comunale che ha reso ufficiale il dissesto finanziario per il Comune di Aragona. In attesa del commissario che dovrà essere nominato dalla Regione, è proprio l’ente regionale che chiede chiarimenti sul dissesto, sollecitati dai consiglieri d’opposizione, guidati dall’ex sindaco Totò Parello.
Il gruppo politico «Uniti possiamo» il 29 giugno aveva chiesto infatti un’azione ispettiva all’assessorato regionale Autonomie Locali e della funzione pubblica, rilevando quelle che, a parere degli appartenenti, sono delle incongruenze all’interno del calcolo della situazione debitoria del Comune.
Questa comunicazione, unitamente al ricorso al Tar sul dissesto, presentato dallo stesso gruppo politico, ha portato l’ente regionale «al fine di procedere compiutamente all’istruttoria della pratica» – si legge sul documento inviato al Comune – chiede un rapporto circostanziato sui fatti riportati nella segnalazione allegata, ossia la richiesta inviata dal gruppo «Uniti possiamo».
L’ente regionale però punta l’attenzione, nella sua richiesta, su alcuni punti fondamentali del documento: questi riguardano i debiti fuori bilancio dichiarati dall’ente al momento del calcolo dei vari settori, il primo atto fatto dal sindaco Pendolino dopo il suo insediamento.
L’assessorato in particolare vuole vederci chiaro su alcune fatture (soprattutto smaltimento rifiuti) che riguardano l’anno 2018, ma che sarebbero state inserite come debiti fuori bilancio del resoconto precedente, contribuendo così ad acuire la situazione debitoria.
Le pagine della relazione sui quali la regione chiede dei chiarimenti immediati sono 4 e in queste si punta l’attenzione anche sulle cause attive dal quale il Comune attende soldi, in particolare 200mila euro da due assistenti sociali, 100mila da un ingegnere per una causa vinta in appello, 1 milione e 200 mila euro dall’Asp di Agrigento, per la compartecipazione alle rette di ricovero dei disabili psichici, 40 mila euro a carico di due dipendenti comunali e poi ancora più di un milione euro che il Comune vanta dall’Irsap di Agrigento, per la vittoria in alcune cause riguardanti l’Ici del 2010 e del 2011 e l’Imu del 2013. Dal documento datato 20 luglio l’ente avrà 30 giorni per spiegare tutte le tappe che hanno portato al dissesto.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia