LICATA. Il «colpo» incassato dal consiglio comunale, che lo ha sfiduciato come lui aveva previsto, brucia e tanto. Anche per questo il sindaco «antiabusivismo» di Licata, Angelo Cambiano, il giorno dopo torna a dire di non accettare «la solidarietà a posteriori». La mozione che ha spaccato in due la città è stata votata da 21 consiglieri su 30 (servivano 20 voti come quorum per l’approvazione) col voto favorevole dei 16 sottoscrittori, del presidente del consiglio comunale Carmelinda Callea, dei tre consiglieri di Area rinnovamento: Federico, Cammilleri e Morello e di Angelo Iacona della lista «Riprendiamo il cammino». Contrari i due gruppi che sostengono Cambiano, Licata futura e Patto per Licata che però hanno solo 7 voti (che sono diventati 6 perché al momento della votazione Giuseppe Territo si era allontanato e risultava assente).