LICATA. Mentre le ruspe della ditta Patriarca continuano a demolire i villini al mare realizzati senza licenza e dopo le dichiarazioni del nuovo sindaco di Palma, Stefano Castellino che vorrebbe imporre uno stop alle demolizioni, il sindaco di Licata, Angelo Cambiano, il primo e finora l’unico ad aver attivato le procedure che hanno portato all’abbattimento di più di 40 immobili, è tornato ancora una volta sul “fuoco” della graticola, indicato come il “sindaco demolitore”. Gli attacchi a Cambiano sono frequenti e giornalieri, soprattutto sui social network, puntualmente attenzionati dalle forze di polizia che hanno già denunciato 4 licatesi per istigazione alla violenza. Ma Cambiano non ci sta e ribadisce: «Pago lo scotto di 30 anni di mala politica. Nessun sindaco prova piacere a demolire le case. Ma se ci sono sentenze della magistratura che vanno eseguite, deve essere fatto. Cosa ben diversa rispetto a Palma di Montechiaro. Mentre a Licata si è trattato di villini costruiti entro la fascia dei 150 metri dalla battigia, nel vicino Comune di Palma, a parte questa fattispecie di immobili, ci sono anche costruzioni inserite nel contesto urbano, prime abitazioni. Non sono situazioni paragonabili. Non credo che per gli immobili entro 150 metri dalla battigia, il sindaco Castellino abbia la possibilità di stoppare». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE