LICATA. Scongiurato il rischio “scioglimento” del Consiglio comunale di Licata. L’assemblea cittadina, dopo un tira e molla tra opposizione (che ha i numeri maggiori in aula) e l’amministrazione del sindaco Angelo Cambiano ha approvato il Bilancio di previsione 2016 e tutti i documenti contabili allegati. In caso di bocciatura del Bilancio, il Consiglio comunale sarebbe decaduto, sostituito da un commissario regionale mentre il sindaco sarebbe rimasto in carica assieme agli assessori della giunta. Il bilancio è passato con 23 sì e un no (quello di Angelo Iacona), mentre 6 consiglieri risultavano assenti. Hanno votato il Bilancio i consiglieri: Sciria, Sica, Carmelinda Callea, F. Moscato, Termini, Violetta Callea, Triglia, Russotto, D’Orsi, Federico, Cammilleri, Morello, Ferraro, Scozzari, Augusto, Grillo, Terranova, Munda, De Caro, Todaro, Scrimali, Bennici, Di Franco.
L’OPPOSIZIONE: "A GIUGNO MOZIONE DI SFIDUCIA". "Oggi, ultimo giorno utile per l'approvazione del bilancio di previsione 2016 e pluriennale 2016/2018, noi consiglieri che ci consideriamo d'opposizione in questo consesso all'amministrazione cieca e inconcludente della Giunta Cambiamo siamo tutti presenti". E' quanto si legge in una nota dell'opposizione. "I motivi della nostra presenza sono due: il senso di responsabilità nei confronti della Città e l'amore verso la democrazia, quella vera e partecipata. Il senso di responsabilità è quello che ci guida nella nostra quotidiana lotta contro leggi bizantine dal senso chiaro, ma dall'effetto contraddittorio come la n.17 del 2016 approvata dall'Ars per volontà della Giunta Crocetta e dalla stessa goffamente impugnata di fronte al Cga, seppur solo in sede consultiva. Questa legge e la sua interpretazione, oggi, ci impediscono di avere la certezza sugli effetti della suddetta norma. In poche parole, a causa di una gestione "pro domo sua" da parte della compagine politica che domina Palazzo delle Aquile viene a mancare a noi il pilastro su cui si fonda la nostra società dai tempi dell'illuminismo e dell'Esprit de Lois di Montesquieu: la certezza del diritto. Ciò impedisce al Consiglio da noi consiglieri di opposizione rappresentato in maggioranza di decidere con linearità di pensiero sul tema oggi in discussione e soggetto al nostro giudizio. Il nostro amore verso la democrazia, quindi, ci impone di esprimere parere favorevole verso il documento economico finanziario proposto alla votazione di questo pubblico consesso, pur non condividendo di questo nè le modalità antidemocratiche di stesura, né l'essere strumento di applicazione pedissequa e acritica di leggi tanto certe quanto ingiuste, né l'incertezza contabile che intacca tutte le sue voci. Noi, tuttavia, voteremo si al Bilancio con un unico obiettivo assicurare alla Città i servizi essenziali per quel periodo necessario a maturare i tempi per chiedere la sfiducia per la Giunta Cambiano, a nostro parere la peggiore che anche il più adulto componente di questo Consiglio possa ricordare. Nel proporre la sfiducia siamo certi di raccogliere il più ampio consenso per dare vita a un cantiere di civiltà che restituisca alla nostra Licata la speranza di avere rappresentanti Comunali, Regionali e Nazionali davvero capaci di assicurare il contributo unanime alla vita sociale, politica e amministrativa senza essere servi o strumenti di nessuno. Il nostro voto di oggi è quindi la premessa per una sfiducia che assicuri una vera svolta per questa nostra martoriata città e che dia a noi e a tutti coloro i quali vorranno partecipare alla rinascita democratica del paese la possibilità di cambiarne il volto nel modo più appropriato. Concludiamo dicendo caro Sindaco che con questo voto favorevole al suo bilancio, constatata anche l'assenza dei consiglieri che le giurano fedeltà "urbi et orbi", la città tutta attraverso la nostra voce chiede le sue dimissioni, che riteniamo certe qualora riesca a trovare in se dignità e coerenza politica".
LA REPLICA DI CAMBIANO. Il sindaco Cambiano spara a zero. “Coerente solo il comportamento dei consiglieri comunali vicini al sindaco. L'opposizione ha dimostrato di avere paura di perdere la poltrona. Avevano annunciato di non condividere questo bilancio eppure lo hanno votato. Hanno sempre detto che la responsabilità delle demolizioni è del sindaco ed ora che avevano la possibilità di togliere le somme per le demolizioni non lo hanno fatto. Allora aveva ragione il sindaco quando parlava di 'obbligo di legge'".
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