LICATA. "Sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti il sindaco ha perso la sua battaglia politica più importante. L'ha persa perché, pensandosi più furbo degli altri, non è partito dai numeri e dalle leggi per decidere quale era la scelta migliore per la città, ma ha tentato di costruire numeri e di piegare le regole a favore della sua posizione politica". A sostenerlo, in una nota diffusa da Massimo Ingiaimo, segretario cittadino del Pd, sono tutti i consiglieri di opposizione, intervenuti sul fatto che i consiglieri comunali hanno bocciato la scelta della giunta di gestire in house la raccolta dei rifiuti.
"Se si confrontano correttamente i numeri la differenza fra house ed esternalizzazione non era - scrive l'opposizione - di 1.500.000 di euro, ma di 713.000 euro, e non lo dice l'opposizione, ma l'ingegnere Lumera nei diversi piani economici e nel parere da ultimo fornito. Questa differenza non tiene conto del ribasso a base d'asta che si realizzerà a seguito della gara di appalto che, ovviamente, non è predeterminabile. Sappiamo, però, che il Comune di Agrigento ha assegnato il servizio per un importo complessivo quasi doppio al nostro ed il ribasso è stato del 35,12 per cento".
"Anche considerando - si legge ancora nella nota - un ribasso medio tra 8 e il 12 per cento, comunque la forbice si ridurrà ulteriormente fino a divenire sicuramente irrilevante e con un ribasso maggiore potrebbe anzi essere più vantaggiosa l'esternalizzazione. Quindi non è vero che abbiamo fatto la scelta più costosa".
"Il piano economico presentato dall'amministrazione - aggiunge l'opposizione - dà per scontato che si raggiunga il 65 per cento di differenziata in un anno. Siccome l'obiettivo è ambizioso, se non irrealizzabile, il rischio di maggiori costi del conferimento in discarica dell'indifferenziato e i minori ricavi dalla "vendita" della differenziata non previsti nel piano, sarebbero a carico dei cittadini".
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