CANICATTI'. E' stato notificato in queste ore a dodici consiglieri comunali in carica a Canicattì nell'ottobre 2003 l'invito a contro dedurre da parte della Procura della Corte dei Conti in merito alla decisione di aumentare di oltre il 200 per cento il singolo gettone di presenza per la partecipazione ad ogni seduta consiliare o di commissione permanente. L'istruttoria avviata dai giudici contabili all'inizio aveva portato ad ipotizzare un danno erariale anche di 600 mila euro per i gettoni di presenza liquidati dall'ottobre 20013 sino a poco dopo l'operazione "Alta mafia" del 29 marzo 2014 e dal giugno 2006 sino all'estate 2014 quando si ritornò alle gestione democratica dell'ente locale. Il danno erariale dopo la relazione chiesta dalla magistratura contabile al segretario comunale di Canicattì, Domenico Tuttolomondo, ed inviata a Palermo nella primavera dello scorso anno ha ridotto ad oltre 300 mila euro la cifra risarcibile e che i dodici consiglieri che hanno votato la delibera di aumento del gettone di presenza dovrebbero pagare. Secondo un parere legale infatti se responsabilità c'è stata in capo agli amministratori comunali questi dovrebbero rispondere solo degli ultimi cinque anni e non per l'intero. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE