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Acqua ad Agrigento, il Consiglio dice sì alla gestione pubblica

Hanno votato contro gli esponenti eletti nella lista «Uniti per la città», ed a sorpresa anche il presidente Daniela Catalano

AGRIGENTO. Anche “Agrigento” dice di ”si” al ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Con 17 voti favorevoli, è stata infatti approvata in Consiglio comunale la delibera che rende possibile l'avvio del percorso per la ripubblicizzazione del servizio idrico.

A manifestare il proprio dissenso sono stati i consiglieri di Uniti per la città e il presidente Daniela Catalano, che si è astenuta ritenendo che gli emendamenti cassati (che in parte subordinavano il ritorno alla gestione dell’acqua pubblica alla maggiore efficienza ed economicità per il cittadino) avessero la funzione di esplicitare in modo più evidente il volere del Consiglio, agendo anche da garanzia per i cittadini. Il dibattito è stato preceduto da una lunga sospensione durante la quale i capigruppo hanno potuto definire un testo unico che, nei fatti, modificava il documento proposto dalla maggioranza, soprattutto nelle parti in cui erano state inserite "clausole di salvaguardia" per i consiglieri, nell'intento di tutelarli da eventuali ripercussioni giudiziarie ed economiche (cioè eventuali richieste di risarcimento e penali), ed è stata inserita una premessa indicata dal consigliere Hamel, nella quale si contestano specifiche carenze al gestore privato del servizio idrico. Una seduta molto attesa, visto che la proposta di delibera consiliare presentata dalla maggioranza vicina al sindaco Firetto, aveva dei punti che non avevano convinto e che davano troppa elasticità al gestore privato Girgenti Acque.

Si è arrivati, su spinta dei consiglieri dell’opposizione La Scala e Palermo, ma anche della maggioranza, ad una modifica della delibera, dopo un incontro di tutti i capigruppo. Il Consigliere comunale Vitellaro ha ripresentato la delibera con un maxi emendamento voluto praticamente da tutti che ha cambiato i punti A, B, C che rendono la fuoriuscita più chiara. Hanno votato sì 17 consiglieri, solo il gruppo di Uniti per la città, e a sorpresa il presidente del consiglio comunale Catalano hanno votato no.

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