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S. Stefano, chiusura del punto nascita: si studiano le «strategie»

«Stabilire sinergia e concreta condivisione d’impegni per garantire l’utenza dei Comuni montani»

STANTO STEFANO QUISQUINA. Mentre si resta in attesa di capire se si riuscirà a scongiurare la chiusura dei punti nascita, i sindaci dei Monti Sicani e l'Asp di Agrigento studiano le strategie da mettere eventualmente in campo se le risposte attese da Roma dovessero essere negative.

«Stabilire una sinergia operativa e una concreta condivisione d’impegni per garantire la massima attenzione alle esigenze socio-sanitarie dell’utenza dei Comuni Agrigentini del bacino montano in relazione alla ventilata chiusura del punto nascite della clinica 'Attardi' di Santo Stefano di Quisquina». Lo hanno deciso ieri, a margine di una riunione, gli amministratori dell'area interessata e i vertici i vertici dell’Asp agrigentina. «In attesa dei provvedimenti che lungo l’asse Sicilia-Roma sono in corso di definizione fra l’assessorato regionale e il ministero della Salute, com’è noto l’assessore Gucciardi ha reiterato al ministro Lorenzin la richiesta di slittamento della chiusura dei punti nascita di Santo Stefano e Licata, l’incontro è stato l’occasione per discutere di un ventaglio di strategie da porre in essere per far fronte ad ogni evenienza ed assicurare la sicurezza e la salute dei cittadini».

 

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