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Punto Nascite a Licata, presto un vertice a Roma

Il sindaco Angelo Cambiano e l’assessore alla Sanità, Anna Triglia, sottoporranno la questione al ministro Beatrice Lorenzin

LICATA. L’amministrazione comunale vola a Roma per difendere il Punto Nascite. Dopo il “no” della Regione alla proroga della chiusura, chiesta soprattutto in considerazione delle pessime condizioni delle strade che collegano Licata agli altri centri, l’esecutivo spera di avere maggiore fortuna nella capitale, dove si recherà a breve per incontrare Beatrice Lorenzin, ministro della Salute. Alla rappresentante del governo Renzi hanno scritto ieri, chiedendo un incontro, il sindaco Angelo Cambiano e l’assessore alla Sanità, Anna Triglia. «La giunta – si legge in una nota diffusa dal Comune – intende illustrare le ragioni e le preoccupazioni che investono un intero territorio, e quanti, (istituzioni, associazioni, liberi cittadini), nel corso degli anni si sono impegnati per la difesa del Punto Nascite dell'ospedale San Giacomo D'Altopasso, rivendicando il diritto a nascere a Licata, e alla salute, in generale».

Secondo il sindaco e l’assessore alla Sanità «l’imminente chiusura del punto nascita di Licata, annunciata a più riprese, oltre che il nostro disappunto nel constatare che non sono state comprese le ragioni di un territorio che sin dal primo momento ha lottato, intraprendendo un'opera di sensibilizzazione, perché mai avrebbe voluto rinunciare all'importante struttura, spiace più di ogni altra cosa – aggiunge la giunta - il rammarico della doverosa accettazione di una situazione che da tempo preoccupa e allarma Licata e i Comuni dell'hinterland».

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